Agricoltura 4.0, i dieci anni di attività AEF
Si è tenuta a Bologna la kermesse promossa dall'organismo che rappresenta le aziende e le associazioni operanti nei sistemi digitali per l'agricoltura. Molto fitto il programma degli incontri tecnici, ma importante anche la celebrazione del decennale dell'AEF, che ha offerto l'occasione per un bilancio sul lavoro svolto e per uno sguardo al futuro, che si annuncia ancora molto stimolante e impegnativo
Sembra ieri il 2008. Sembra ieri il momento in cui l’industria mondiale dell’elettronica per l’agricoltura ha deciso di collaborare in maniera massiccia e fattiva per rendere il concetto di “plug & play” in agricoltura, l’ISOBUS, sempre più affidabile e vicino alle necessità dei clienti. Sembra ieri che è nata AEF.
Da allora il fermento è andato sempre crescendo e mai calando, le attività e le tematiche si moltiplicano ogni anno ed AEF non è mai stata così al passo con i tempi. Ricorda i moderni adolescenti che sono “tutto social” e tecnologia mentre i genitori ancora faticano ad inviare SMS.
La prova di quanto febbrili e rivolte alle future tecnologie siano attualmente le attività in AEF è venuta dalla recente AEF Plugfest autunnale, tenutasi per la seconda volta a Bologna con l’organizzazione di FederUnacoma che, tra l’altro, coordina il team AEF che si occupa di organizzare tutte le Plugfest, sia nelle edizioni Europee che in quelle Nordamericane.
Nella cornice dell’Hotel Savoia Regency di Bologna, dal 17 al 21 Settembre 2018 l’AEF Plugfest si è svolta generando ancora una volta numeri da record, a testimonianza sia della qualità dell’evento tecnico sia dell’apprezzamento della location da parte dei partecipanti. I numeri parlano chiaro: 250 esperti in rappresentanza di 51 aziende si sono divisi tra i test delle ultime soluzioni tecnologiche ISOBUS e le riunione dei gruppi di lavoro tecnici. Ed ancora: 43 dispositivi “server”, 61 dispositivi “client” e 4 device ausiliari, tutti combinati tra loro a produrre migliaia di accoppiamenti di test. Non è esagerato affermare che l’intera industria dei produttori di macchine e componenti ISOBUS (ovvero gran parte dell’industria mondiale dei costruttori di soluzioni per l’agricoltura) si è messa in gioco per tre giorni di test e per una serie ininterrotta di confronti e discussioni all’interno dei gruppi tecnici.
Se nelle tre giornate dedicate alle verifiche funzionali si sono avvicendati Universal Terminal, Task Controller, File Server, TECU e via dicendo, la Plugfest di Bologna ha visto anche concretizzarsi un’importante novità: per la prima volta si è svolta in parallelo la AEF TIM Plugfest, ovvero la sessione di test dedicati ai sistemi Tractor-Implement Management. La TIM è una tecnologia basata su ISOBUS sulla quale AEF sta investendo moltissimo. La TIM, ricordiamo, consente agli attrezzi – o in generale ai “client” – di prendere il controllo e di gestire alcune funzionalità dei trattori quali direzione, velocità, PTO, valvole ausiliarie e sollevatore. Se i vantaggi in termini di produttività e precisione di una tale innovazione risultano chiari ed innegabili, è invece importante rimarcare come gli sforzi del gruppo di lavoro dedicato di AEF, il PT5 – ISOBUS Automation, si sia concentrato sul risolvere i problemi di sicurezza e di responsabilità legale che la TIM implica. Oltre che sul comportamento funzionale, i test si sono quindi concentrati proprio sulla verifica delle soluzioni ideate per risolvere i problemi sopra menzionati.
Molte, come dicevamo, anche le opportunità di incontro e di discussione tecnica. Molti quindi i gruppi di lavoro che si sono dati appuntamento a Bologna: PT1 – Conformance Test, PT3 – Engineering and Implementation, PT4 – Service and diagnostics, PT6 – Communication and Marketing, PT9 – FMIS, PT10 – High Speed ISOBUS. Ci sono poi state occasioni di approfondimento su argomenti specifici come il seminario legato alle problematiche dei test TIM e alle tematiche della wireless in-field communication.
Ma questa Plugfest bolognese non è stato solo un evento tecnico: è stata anche un’opportunità di festa. Si diceva in apertura di articolo che AEF esiste dal 2008 e a Bologna si è deciso di celebrare il suo 10° anniversario. è stato un momento particolarmente importante, in cui si è cercato di fare il punto di ciò che in 10 anni è stato fatto e ciò che nei prossimi andrà realizzato. Si è cercato di imparare dagli errori senza nascondersi dietro un dito, e di darsi una direzione per il futuro con rinnovato vigore e coraggio. Perché se questi primi 10 anni di AEF sono pieni di grandi risultati, il futuro riserva sfide forse ancora maggiori, con macchine che parleranno tra di loro, agiranno autonomamente, si scambieranno dati e saranno interconnesse con il resto del mondo. Sembra quasi di parlare di fantascienza ma questa è la realtà e l’abbiamo sotto gli occhi ogni giorno sempre più. Attraverso un riuscitissimo momento di incontro, al quale hanno partecipato oltre 80 persone, sono stati quindi affrontati il passato, il presente ed il futuro di AEF; anche attraverso gli occhi di coloro che l’hanno vista nascere e che ora hanno dovuto passare il pallino a nuove risorse in grado di infondere nuova energia e ulteriori innovazioni. Nella giornata di mercoledì 19 Settembre, quella designata per l’evento dell’anniversario, si è raggiunto un picco di 310 persone, il numero più elevato di sempre per una Plugfest. Sono stati invitati a presenziare e relazionare molti dei fondatori originari di AEF, che hanno colto con entusiasmo l’opportunità di prendere un volo per Bologna per essere presenti e partecipare alla serata finale accompagnata da musica jazz. Per il futuro, AEF auspica che sempre più nuovi costruttori salgano a bordo della nave, perché mai come ora è necessario rimboccarsi nuovamente le maniche e traghettare l’associazione e il mondo delle soluzioni per l’agricoltura verso il futuro.