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AEF Plugfest, tra storia e futuro

Si celebrano quest'anno a Bologna i dieci anni di vita della Plugfest, l'evento dedicato all'ISOBUS e alle tecnologie digitali per l'agricoltura. Nata dall'iniziativa di un gruppo di ingegneri, la Plugfest è divenuta negli anni un evento di alto contenuto tecnico, punto di riferimento per le attività di collegamento e di integrazione dei protocolli e dei sistemi operativi realizzati dalle tante aziende che producono tecnologie elettroniche di nuova generazione

di Alessio Bolognesi
giugno 2018 | Back

La storia della Plugfest inizia nel 2001 quando  un gruppetto sparuto di poco più di quindici ingegneri “nerd” si riunì in quel di Wageningen, in Olanda. Lo scopo era sedersi attorno a tavoli sovraffollati da oscilloscopi, alimentatori, tester, generatori d’onda e laptop, per testare la compatibilità delle prime implementazioni ISOBUS sulle centraline delle macchine agricole. Quei quindici ingegneri sono stati i pionieri delle Plugfest e hanno iniziato a mettere in luce le discrepanze che si presentavano tra le implementazioni ISOBUS dei vari costruttori, in particolare quelle relative all’interfacciamento tra i “working set” (le centraline attrezzo) e i “virtual terminal” (i display ISOBUS). Il risultato di quella prima riunione tecnica informale è stato la possibilità di porre aggiustamenti allo standard ISO 11783 e di iniziare a dare allo stesso un’interpretazione comune condivisa da tutti i costruttori. L’anno successivo si decise di andare in USA, a Dekalb, Illinois. Si era all’interno di un centro prova molto simile ad un’azienda agricola e si potevano effettuare anche test su intere macchine: ecco quindi che trattori di vari brand, con a bordo i rispettivi Virtual Terminal e Tractor ECU, venivano collegati ai vari attrezzi ISOBUS per verificarne la compatibilità. I numeri erano cresciuti, ma la comunità era ancora piuttosto ristretta: circa venti ingegneri in rappresentanza di dieci aziende, le quali però includevano la gran parte dei maggiori costruttori mondiali di trattrici ed attrezzi, a dimostrazione di quanto essi stessero investendo sulla tecnologia ISOBUS. Questa prima alternanza tra Europa e Stati Uniti d’America è diventata storia. La Plugfest si è evoluta in un evento di sempre maggiore rilevanza, soprattutto da quando l’industria mondiale dei costruttori di macchine e sistemi per l’agricoltura si è riunita in AEF per consolidare e diffondere la tecnologia ISOBUS. Ora si chiamano AEF Plugfest e se ne organizzano due volte all’anno: la prima, solitamente tra fine aprile ed inizio maggio, a Lincoln (Nebraska); la seconda, solitamente in settembre, a rotazione tra Italia, Germania e, di recente, Francia. Se agli esordi si contavano una dozzina di ingegneri, ora la Plugfest conta centinaia di esperti che si riuniscono due volte all’anno per testare la compatibilità e la corretta comunicazione ISOBUS tra i dispositivi realizzati da decine di aziende, oltre che per verificare i propri componenti con l’AEF Conformance Test Tool, il tool automatico di test utilizzato dai laboratori ufficiali AEF per certificare i dispositivi ISOBUS. Da circa due anni il coordinamento organizzativo di quella che è ormai diventata ufficialmente la “AEF Plugfest” è onore e compito di FederUnacoma. I giorni di test, da uno, sono diventati tre. In ognuno di questi giorni, ogni dispositivo viene testato nel suo funzionamento con decine di dispositivi realizzati da altre aziende, seguendo una schedulazione strettissima e precisa che prevede degli slot di 30 minuti per ogni test. Durante questo tempo gli ingegneri delle varie aziende collegano le loro centraline, osservano i messaggi scambiati, registrano gli eventuali errori, cercano di capire da dove derivino eventuali problemi e di risolverli in tempo reale prima di passare allo slot successivo che li vedrà ripetere la procedura di test con altri dispositivi di altri costruttori. Alla fine dei tre giorni ogni centralina di tipo “client” (normalmente centraline attrezzo o working set) risulta testata per la corretta implementazione delle proprie funzionalità AEF in accoppiamento con ogni centralina di tipo “server” (come Universal Terminal o Task Controller) e con l’AEF Conformance Test Tool.

Dalle parole si fatica ad immaginare quanto intensi siano questi tre giorni, ma valga sapere che alla fine di ogni giornata gli ingegneri sono sfiniti e completamente persi nella mole di messaggi CAN e informazioni in linguaggio binario che devono analizzare (se avete presente il film Matrix, con il codice che scorre come una cascata, questo potrebbe rendere l’idea…).

Ma l’AEF Plugfest oggi non è più solo test. Si è affermato l’appuntamento con le riunioni dei gruppi di lavoro (PT) AEF, cogliendo così l’occasione di avere tutti gli esperti riuniti in un unico posto. Si tiene ad ogni edizione l’AEF Conference Day (occasione aperta al pubblico per avere aggiornamenti sulle  più recenti tematiche e tecnologie trattate da AEF) e il consueto AEF Gala Dinner, l’evento conviviale che rilassa gli animi di tutti i partecipanti all’evento. Di recente, dal 14 al 18 maggio scorso, si è tenuta la consueta AEF Plugfest primaverile a Lincoln, NE, presso l’ormai usuale location dell’hotel Embassy Suites: è stata un successo, non solo perché si sono confermati i numeri della precedente edizione, ma perché si stanno affacciando al mondo dell’ISOBUS paesi quali la Corea del sud e altri paesi asiatici, a testimonianza di quanto tale tecnologia stia diventando di importanza sempre maggiore a livello internazionale, grazie anche agli sforzi di AEF e degli esperti che prendono parte ai gruppi di lavoro volti a renderla sempre più stabile, compatibile e performante. La AEF Plugfest di Lincoln è stata anche l’occasione per parlare di connettività e di dati in agricoltura, la vera sfida del prossimo decennio insieme all’automazione in campo ed all’elettrificazione. Lo si è fatto in un interessante incontro in cui AEF e AgGateway hanno condiviso quanto si sta facendo a livello internazionale per consentire lo scambio di dati in agricoltura secondo modalità condivise su scala mondiale, in maniera tale da poter avere un linguaggio comune parlato e comprensibile da tutti gli stakeholder dell’intera filiera agro-alimentare. Dopo il successo dell’evento nordamericano non è comunque tempo per il comitato organizzativo dell’AEF Plugfest di sedersi sugli allori: il gruppo coordinato da FederUnacoma (che è anche membro del Comitato Direttivo AEF), sta infatti lavorando all’appuntamento di settembre a Bologna. Infatti, dopo il grande successo del 2016, che ha visto numeri da record (oltre 250 persone tra ingegneri e manager aziendali, e 125 dispositivi testati), la AEF Plugfest Europea torna ad essere ospitata nella cornice dell’Hotel Savoia Regency, a Bologna dopo essere stata nel 2017 a Stoccarda. Sarà un’occasione per ritoccare i record di partecipazione, anche grazie al sempre maggiore numero di aziende Italiane protagoniste nel mondo dell’ISOBUS e delle tecnologie elettroniche per l’agricoltura. E per quelle aziende che ancora non si sono approcciate a tale mondo, verrà prevista la possibilità di partecipare all’AEF Conference Day e di poter visitare la Plugfest vera e propria, ovvero quell’area nella quale gli esperti eseguono i test, per toccare con mano le tecnologie e constatare con quale rapidità si stiano evolvendo sulle macchine che gli agricoltori usano ogni giorno in ogni parte del mondo. Ma quella di Bologna sarà anche una Plugfest speciale. Fondata nel 2008, AEF celebrerà i suoi primi 10 anni proprio nel capoluogo dell’Emilia Romagna, con un evento nel quale saranno invitati ed interverranno tutti coloro che hanno contribuito allo sviluppo tecnologico e a rendere AEF un’importante realtà. Sarà un’occasione, quindi, per rivedere i volti storici dell’ISOBUS e per capire cosa ci aspetterà nel prossimo futuro.

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