Agricoltura digitale "Made in Italy"
Si chiama AI4FARM® ed è un progetto messo a punto da Agricolus e Image Line con l’obiettivo di creare un centro di competenze “Made in Italy” per soluzioni digitali da applicare nel settore primario, che consentano l’integrazione dei sistemi e l’interoperabilità delle piattaforme informatiche, per un più facile utilizzo delle tecnologie da parte degli agricoltori. Agricolus è una startup perugina che sviluppa soluzioni per l’Agricoltura 4.0 attiva dal 2017, mentre la faentina Image Line dal 1988 realizza contenuti web per l’agricoltura con banche dati a supporto della gestione aziendale e riviste online dedicate al comparto. Un “dizionario comune” per lo scambio dati tra le piattaforme Farm Management Information System (FMIS) di Agricolus® e AgriTrack® con le banche dati sviluppate da Image Line® (Fitogest® per i prodotti per la difesa delle colture, Fertilgest® per i prodotti per la nutrizione e Plantgest® per varietà e sementi orticole e industriali) e con il software QdC® - Quaderno di Campagna® per la gestione dei dati raccolti in campo direttamente nel fascicolo aziendale, è il primo step della collaborazione fra le due aziende. Grazie a questo sistema gli agricoltori potranno utilizzare un’unica piattaforma per gestire le lavorazioni e gli adempimenti burocratici e amministrativi conservando la proprietà dei dati. Per Andrea Cruciani, CEO di Agricolus, «AI4FARM® darà vita a un ecosistema di competenze unico in Italia, rendendo pienamente interoperabili strumenti digitali nati da decenni di ricerca e di competenza di settore per fornire la migliore soluzione possibile alle aziende agricole, alla filiera e agli stakeholder del settore agrifood». Per Ivano Valmori, CEO di Image Line, «la nascita di AI4FARM® rappresenta un grande passo in avanti verso la semplificazione della digitalizzazione dell’agricoltura italiana che, proprio per le sue caratteristiche e le sue diversità, poco si adatta a soluzioni digitali preconfezionate messe a punto per le grandi colture estensive del pianeta».