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Agricoltura digitale, il boom italiano

Gli strumenti di agevolazione pubblica stanno contribuendo alla crescita dell’agricoltura 4.0 in Italia. Tra il 2020 e il 2021 il giro d’affari del mercato digital è triplicato, premiando in particolare la spesa per macchine e attrezzature nativamente connesse. Con gli investimenti in sistemi “smart” è cresciuta anche la loro diffusione: oggi il 6% della superficie agricola è coltivata con tecnologie intelligenti

di Giovanni M. Losavio
marzo/aprile 2022 | Back

Corre in Italia il mercato delle macchine e delle attrezzature 4.0. In soli 24 mesi il giro d’affari dell’agromeccanica “smart” è infatti triplicato, passando dai 540 milioni di euro del primo semestre 2020 agli 1,6 miliardi del 2021.

Insomma, nonostante l’emergenza sanitaria di questi ultimi due anni, il settore dell’agricoltura digitale gode di perfetta salute. È quanto emerge dalla ricerca “Smart agrifood: raccogliamo i frutti dell’innovazione digitale!”, realizzata dall'Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e dal Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia. Presentato il 15 marzo a Milano, il rapporto analizza nel dettaglio il fenomeno dell’agricoltura digitale in Italia e il boom registrato nell’ultimo biennio.

A tirare il mercato – sostengono gli autori della ricerca – sono soprattutto le spese per macchine e attrezzature agricole nativamente connesse (il 47% del totale del mercato 4.0), e quelle per i sistemi di monitoraggio e di controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). L’esplosione degli investimenti nel “digital” ha determinato anche una crescita significativa nella diffusione e nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Nel 2021 il 60% degli agricoltori italiani utilizzava almeno una soluzione 4.0 (+4% rispetto al 2020) e oltre quattro su dieci ne utilizzavano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine. Sempre nel 2021 la superficie agricola coltivata con macchine 4.0 aveva raggiunto il 6% del totale, raddoppiando rispetto all’anno precedente.

La “corsa” del digitale non sembra destinata a fermarsi, giacché, secondo la ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood, una quota consistente di aziende agricole (il 26% del totale) prevede di investire in tecnologie “intelligenti” anche nel breve e medio termine. In questa prospettiva, gli strumenti di incentivazione pubblica stanno dando un contributo significativo all’espansione del settore e, di conseguenza, all’innovazione della pratica agricola. «La crescita del mercato – si legge nel rapporto – è trainata dagli incentivi, in particolare dalle agevolazioni dei Programmi di Sviluppo Rurale e dal Piano transizione 4.0: tre quarti delle aziende agricole hanno impiegato almeno un incentivo di Agricoltura 4.0 e l’84% sostiene che abbiano avuto un impatto determinante sulle scelte di investimento».

Secondo gli autori del rapporto, il sistema di agevolazioni presenta comunque alcuni margini di miglioramento, soprattutto sotto il profilo della semplificazione burocratica e di una maggiore rispondenza alle esigenze delle aziende agricole.

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