Thor, tecnologie avanzate per la lavorazione del legno
Fondata nel 1977 da Andrea Ricca, l'azienda cuneese è riuscita ad imporsi nel tessuto produttivo piemontese puntando sulla centralizzazione dei processi di fabbrica e sugli investimenti in un settore produttivo che negli ultimi anni ha conosciuto un vero boom di mercato
In una congiuntura storica in cui la delocalizzazione produttiva va per la maggiore, la strategia imprenditoriale scelta da Andrea Ricca, fondatore dell’azienda cuneese Thor e venuto a mancare lo scorso dicembre, è stata sempre quella di puntare sulla progettazione e sulla produzione interna della propria gamma di macchine, con una costante attenzione alla qualità delle materie prime – scelte dopo un accurato processo di selezione – e con un approfondito monitoraggio dei processi di fabbrica. Questa politica aziendale ha dato forza e riconoscibilità al marchio, guadagnando alla ditta un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. Ma non è stata l’unica carta vincente nelle mani della casa cuneese (la sede è a Busca vicino a Saluzzo). Ancora più determinante, probabilmente, è stata l’intuizione di investire in un settore produttivo, quello delle macchine per la lavorazione del legno, che nel 1977 – anno di nascita dell’azienda – doveva ancora essere riscoperto dal mercato. Erano anni in cui il legno sembrava destinato a non avere futuro, tanto nel comparto dei combustibili, dove le energie fossili continuavano a farla da padrone malgrado gli shock petroliferi, quanto in quello edilizio, segnato dal dominio incontrastato del cemento. E invece nell’ultimo decennio lo scenario è cambiato radicalmente. La ricerca di fonti energetiche rinnovabili (e meno impattanti del petrolio) insieme con la valorizzazione di un materiale che ha dimostrato di possedere molte qualità dal punto di vista costruttivo, specie come resistenza antisismica, hanno creato i presupposti per un vero boom. Un boom dal quale l’azienda di Busca non si è fatta trovare impreparata, grazie all’esperienza acquisita in molti anni di attività e alle collaborazioni avviate con partner di Paesi (Germania e Austria in primis) che nella lavorazione del legno potevano vantare una lunga tradizione. Insomma, la gamma a marchio Thor originariamente pensata per i mercati nordeuropei, è riuscita a guadagnarsi uno spazio importante anche in Italia. Nel nostro Paese le macchine prodotte dalla ditta piemontese – tagliatronchi, spaccalegna idraulici, nastri trasportatori, tandem, macchine combinate, verricelli portatili, cilindri idraulici standard – si sono subito imposte grazie a contenuti tecnologici avanzati, valsi all’impresa diversi premi e menzioni. E tra i primi riconoscimenti ottenuti dalla Thor spiccano soprattutto il premio “Novità Tecnica” all’EIMA di Bologna del 1999 e la medaglia d’argento Agritechnica per il comando di sicurezza System-Leader, una tecnologia ancora “in servizio” sui modelli dell’azienda piemontese. Si tratta, come spiega lo stesso costruttore a Mondo Macchina, di un dispositivo a pedale per macchine spaccalegna verticali, grazie al quale è possibile effettuare la corsa di centraggio del coltello sul ceppo di legno, che viene quindi rotto dall’operatore a mani libere, ma in tutta sicurezza. Nella fase di discesa a velocità normale, il coltello si blocca appena tocca l’estremità del ceppo; poi, una volta centrato e bloccato il legno nella posizione desiderata, l’utilizzatore aziona simultaneamente due leve di comando per concludere. Omologato in tutta Europa, System-Leader è disponibile di serie sui modelli di spaccalegna verticali Alpino, Lider, Mignon Prof, Magik e Supermagik rendendo così più agevoli, veloci e sicure le lavorazioni del legname, professionali e amatoriali.