SIMA di Parigi, tecnologie e progetti per linnovazione in agricoltura
Si svolge dal 24 al 28 febbraio il Salone francese, che rappresenta un appuntamento tradizionale per la meccanica agricola. Per la prima volta è presente al SIMA una collettiva italiana, organizzata da FederUnacoma. Interessante il calendario degli eventi, in buona parte centrati sulle applicazioni elettroniche. Uno sguardo anche alle "Start Up" che realizzano servizi per le imprese agricole
Prende il via a Parigi la 78ª edizione del Sima, il Salone delle tecnologie per l’agricoltura che costituisce una delle rassegne con maggiore tradizione nel campo della meccanica agricola. Dal 24 al 28 febbraio, si svolge la kermesse francese, che vede 1.800 espositori da 42 Paesi e che nell’edizione scorsa (2017) ha visto la presenza di 232 mila visitatori. Per la prima volta, il Sima presenta uno spazio totalmente “made in Italy”, grazie all’iniziativa di FederUnacoma che ha organizzato una collettiva, ovvero un unico spazio espositivo nel quale un numero significativo di costruttori associati espongono le proprie novità in un contesto organico che si identifica con il Paese di appartenenza e con un’ottimizzazione degli aspetti logistici ed economici.
Oltre ad avere uno spazio molto visibile, grazie alle dimensioni e a un design d’effetto, le aziende che partecipano alla collettiva possono usufruire di due sale riunioni, per incontri d’affari, di un angolo per l’accoglienza e una postazione informatica. Non si tratta solo di ottimizzare le risorse – spiegano gli organizzatori della collettiva – ma di sottolineare il ruolo che il made in Italy riveste nel panorama internazionale di settore. Del resto il SIMA si presenta proprio come palcoscenico per parlare delle prospettive di sviluppo in agricoltura di macroregioni o di specifiche aree del pianeta con peculiarità specifiche, alle quali la meccanizzazione agricola può dare risposte efficaci. Il programma annunciato dal salone parigino conferma questa impostazione: l’Africa è protagonista per il secondo anno consecutivo, con l’Africa Summit, una giornata di seminari per conoscere a fondo la realtà del continente; sull’Argentina viene realizzato un focus che tiene conto dei segnali di ripresa di questo Paese così significativo per l’agricoltura mondiale; mentre la Francia è naturalmente al centro di molti incontri tecnici, rivolti alle tematiche e alle produzioni di specifico interesse. Ma il legame con determinati territori è destinato ad emergere anche durante i tanti incontri in programma su specifici temi di approfondimento tecnico. Il programma si basa su due tematiche che da tempo sono considerate strettamente complementari: tecnologia e ambiente. Proprio per la capacità dell’elettronica di programmare e gestire interventi più precisi e circoscritti, la meccanizzazione agricola è oggi in grado di impattare in modo diverso a seconda dei contesti. Le attrezzature da semina e da raccolta, così come i sistemi di irrigazione o di disinfestazione, sono stati perfezionati per eliminare gli sprechi con almeno due ricadute positive, quella di ridurre i costi e quella di evitare conseguenze negative per l’ambiente. Per i produttori di attrezzature agricole, da quelle agili per raccogliere la frutta sui terreni scoscesi ai giganti destinati alle grandi superfici a seminativo, l’elettronica non è più una sorta di “elemento aggiunto” nella macchina, ma una componente strutturale della macchina stessa perché ne guida e ne controlla l’efficienza e il comportamento sul campo. Al futuro delle colture, ovvero alle nuove tecnologie che aiuteranno gli agricoltori ad aumentare le rese riducendo l’impatto ambientale, è dedicato un incontro in programma la domenica mattina (24 febbraio) organizzato dall’associazione francese dei produttori di attrezzature agricole, Axema, con la collaborazione dell’Inra, istituto pubblico di ricerca nel settore dell’agronomia. Un approfondimento su quelle che sono le sfide maggiori con le quali dovrà confrontarsi l’industria del settore fra cui la necessità di aumentare le rese, e di gestire in modo ottimale i fertilizzanti. Per aumentare le rese – questo verrà approfondito nel corso degli incontri tecnici promossi durante il SIMA – si lavora sulle cosiddette “colture consociate” e sulle “colture intermedie”, mentre in primo piano resta il tema dei fertilizzanti e in particolare dell’azoto.
Il tema delle nuove tecnologie – che costituiscono l’anima stressa della rassegna e che sono esposte numerose nei padiglioni della rassegna – è al centro, fra l’altro, di una tavola rotonda (programmata per lunedì 25 febbraio), dedicata alle applicazioni agricole della realtà aumentata e organizzata in collaborazione con Agridées, un “think tank” francese del settore agricolo. Si tratta di tecnologie che consentono di ottenere in tempo reale molte informazioni sul contesto nel quale si sta operando, sapendo ad esempio quali sono le necessità di irrigazione o quando è il momento di fertilizzare, semplicemente inquadrando con un tablet una coltura o una sua porzione. Il coltivatore riesce a operare in modo molto semplice perché alle spalle del device che utilizza (tablet o altro) ci sono archivi informatici con i cosiddetti big data, e grandi capacità elaborative. Il sistema rientra in quelle tecnologie informatiche che sono alla base dell’agricoltura di precisione, dell’automazione delle funzioni e la robotica applicata. Tutte tecniche grazie alle quali l’agricoltore conquista, anche socialmente, uno status di imprenditore in grado di competere in contesti molto tecnologici e di svolgere un ruolo etico, sia sul piano della sostenibilità economica sia per gli aspetti prettamente ecologici. In un contesto così innovativo e nel quale la competizione si gioca sulla capacità di introdurre nuove metodologie di produzione, assume un ruolo importante lo spazio che il Sima dedica alle “Start Up”, le imprese che nascono da una intuizione imprenditoriale e propongono un modello aziendale che sfida le convenzioni. Raccolte in un “villaggio”, secondo la formula già sperimentata nella precedente edizione, le Start Up quest’anno propongono 30 nuove soluzioni a problemi rilevanti. Molte applicano il concetto di community, quindi di piattaforma per condividere e scambiare soprattutto informazioni, ma non solo, a vantaggio di tutti. Agri-échange, ad esempio, propone agli agricoltori lo scambio di servizi con le proprie macchine agricole, senza corrispettivo in denaro; così come VotreMachine consente agli agricoltori di noleggiare le proprie attrezzature ad altri agricoltori; AgriCommunity, invece, condivide le informazioni sui bio-aggressori alle colture, consentendo interventi tempestivi; LV Digital GnbH gestisce siti web per la compravendita delle attrezzature agricole usate. La maggior parte, comunque, propone utilizzi specifici e sofisticati di attrezzature ormai familiari: una telecamera che controlla l’irrigazione (AgriSolution), un drone che controlla la crescita delle piante (Airinov), un collare che comunica tempestivamente le necessità di ogni singolo bovino (Lituus).
Componenti e attrezzature: la collettiva italiana
Dagli impianti frenanti ai cilindri idraulici, passando per i sistemi di controllo elettronico. È la componentistica il settore più rappresentato nella collettiva di aziende italiane promossa da FederUnacoma nell’ambito del SIMA di Parigi. Infatti, su un totale di undici ditte partecipanti, ben sette – AMA, ARAG, Braglia, DigiDevice, Safim, Salvarani, Tecomec – appartengono al comparto dei componenti. Il segmento delle attrezzature registra la presenza di quattro imprese, due delle quali – Celli e Dondi – sono attive nel comparto delle tecnologie per la lavorazione del terreno, mentre le altre – Bgroup e Toselli – vantano una forte specializzazione nel segmento delle macchine per i trattamenti fitosanitari. Al di fuori della collettiva FederUnacoma, numerose altre aziende italiane sono presenti al SIMA di Parigi