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Rinieri, una storia di successo

di Giovanni M. Losavio
marzo - aprile 2021 | Back

Lo scorso luglio l’azienda romagnola Rinieri (la sede è a Forlì), attiva nella produzione di attrezzature per la lavorazione del terreno e di macchine per vigneto e frutteto, completava l’acquisizione della Argnani & Monti, impresa di Bertinoro (Forlì Cesena) specializzata nei segmenti delle pale caricatrici, dei retroescavatori, degli apripista, degli spargisale e degli spartineve. Mondo Macchina ha incontrato il titolare dell’impresa forlivese, Carlo Rinieri, per tracciare un bilancio del percorso comune compiuto in questi nove mesi.

 

L’acquisizione dell’Argnani & Monti da parte della Rinieri può essere considerata come il punto d’arrivo di una collaborazione che le due aziende avevano avviato tre anni fa …

L’accordo sottoscritto nel 2018 aveva dato vita ad una partnership rafforzata che aveva permesso di rilanciare le attività della Argnani&Monti dopo un periodo di difficoltà. Lo scorso luglio abbiamo deciso di potenziare ancora di più queste sinergie, acquisendo il controllo dell’impresa di Bertinoro. È un’operazione strategica perché ci permetterà di crescere insieme sul mercato italiano ed estero.

 

Quali vantaggi vi aspettate da questa acquisizione?

Per la Rinieri i benefici si misurano soprattutto dal punto di vista dell’ampliamento della gamma, che ci consentirà di essere ancora più vicini ai nostri clienti. La Argnani & Monti invece potrà fare leva sulla nostra rete commerciale, presente in oltre 60 Paesi con più di 400 concessionari. Ovviamente, le due società metteranno a fattor comune tutto il loro know-how, le loro tecnologie e la loro catena di sviluppo e di fabbrica, ottimizzando l’efficienza dei processi. Questo permetterà di ridurre in misura significativa i rispettivi costi di produzione e di commercializzazione delle attrezzature. Insomma, intendiamo condividere le nostre eccellenze.

 

L’acquisizione della Argnani & Monti suggella un anno che per la Rinieri ha visto diverse novità, a partire dal potenziamento dell’impianto produttivo, la cui superficie è stata ampliata di ben tremila metri quadrati. Nel 2020 c’è stata una ricorrenza …

Proprio l’anno scorso è caduta la ricorrenza dei cento anni di attività. La Rinieri infatti iniziò a muovere i primi passi sul tessuto produttivo forlivese nel lontano 1920 quando il nostro fondatore, Olinto Rinieri, diede vita a una officina meccanica specializzata nella riparazione di attrezzature e macchinari di diverso tipo. Nel secondo dopoguerra l’azienda cambiò pelle, passando da un’attività di tipo artigianale ad una industriale, specializzandosi nel comparto delle macchine agricole. Fu all’inizio degli anni ’90 che decidemmo di entrare nel segmento delle attrezzature per vigneto e frutteto, che rappresentano una parte importante del nostro business. Avremmo voluto celebrare il nostro centenario ma l’emergenza sanitaria ci ha costretti ad un rinvio. Speriamo di poter vederci presto dal vivo, ad EIMA 2021, per brindare insieme ai nostri 100 anni. Ci mancano il contatto diretto con i nostri clienti, le fiere, le dimostrazioni.

 

Com’è cresciuta l’azienda in questa sua lunga storia?

Attualmente progettiamo e realizziamo oltre 4.000 macchine all’anno. Macchine che vengono esportate in più di 60 Paesi, anche se il nostro business si concentra soprattutto in Europa, Stati Uniti e Australia che insieme assorbono il 75% della nostra produzione. Molto apprezzate sono le attrezzature per la lavorazione del terreno sottochioma, macchine che eseguono operazioni di diserbo ecologico, senza uso di prodotti chimici, per le quali registriamo un notevole incremento.

 

In questo scenario l’innovazione è la chiave per essere competitivi …

Il nostro primo brevetto risale al 1922. La Rinieri nasce dunque con una spiccata capacità di fare innovazione e che tale capacità ne contraddistingue anche oggi il modo di fare impresa. Lo testimonia anche il prestigioso riconoscimento che abbiamo ottenuto in occasione del Premio Novità Tecnica EIMA 2020/2021 con il sistema di guida automatico per interfilari Easyride; una tecnologia progettata in sinergia con l’Università di Bologna per aumentare la produttività e migliorare l’ergonomia della macchina.

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