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Olive, una raccolta "agevolata"

Fra le tecniche di raccolta a mano tradizionali, da una parte, e le moderne macchine semoventi dall'altra, si colloca una tipologia di mezzi meccanici per la raccolta delle olive che può essere considerata appunto "intermedia". Si tratta delle attrezzature agevolatrici, particolarmente diffuse in Italia poiché adatte alle particolari esigenze della nostra olivicoltura

di Davide Facchinetti
ottobre - novembre 2014 | Back

Nella coltivazione delle olive, ancora oggi la raccolta è una delle principali voci di spesa, tanto che la sua incidenza varia mediamente dal 25 al 50% nel costo di produzione dell’olio nei nostri impianti di tipo tradizionale, caratterizzati da olivi spesso secolari e talvolta (specie nel Salento) addirittura millenari. Peraltro, oggi sono disponibili macchine semoventi con produttività elevate, come lavibro-scuotitrice da accoppiare al trattore oppure ai sollevatori telescopici e le raccoglitrici semoventi derivate dalle vendemmiatrici. All’opposto, bisogna considerare che la raccolta manuale è stata praticamente abbandonata,  eccezion fatta per alcune rare varietà di elevato pregio, destinate all’industria conserviera. Quindi, di fatto l’opzione oggi maggiormente praticataconsiste nell’impiego delle piccole macchine agevolatrici, già introdotte sul mercato alla metà degli anni ’70, dalle quali sono state poi derivatele attuali attrezzature, più efficienti, affidabili  ed economiche. Tecnicamente vengono definite in vari modi: pettini scuotiolivi, abbacchiatori oscrollatori; in ogni caso, sonogestiti dall’operatoree permettono di aumentare notevolmente la resa della raccolta rispetto a quella effettuata integralmente a mano. 

In commercio sono disponibili abbacchiatori con alimentazione elettrica o ad aria compressa, nonchéscrollatori o scuotiolive a motore; questi ultimi sono generalmente di potenza superiore, ma evidenziano tuttora qualche problema in più rispetto ai primi.La diffusione di queste attrezzature in Italia incontra qualche difficoltà, sostanzialmente perché il loro impiego diventa conveniente solo per aziende olivicole con oltre 3-4000 piante, mentre la nostra realtà è fortemente caratterizzata da un’elevata frammentazione. Sarebbe quindi necessario creare impianti dedicati ex-novo per poter sfruttare l’intera potenzialità di questi nuovi macchinari.

 

I metodi di raccolta

Diverse sono le modalità di raccolta delle olive; la caduta spontaneaè indubbiamente il metodo più antico ed economico, ma così facendo si ottengono olii di bassa qualità, caratterizzati da qualità organolettiche e nutrizionali piuttosto scadenti, correlate ad un’elevata acidità libera. La pettinatura prevede l’impiego di rastrellioscillanti, che passando tra le fronde della pianta distaccano e fanno cadere i frutti nelle reti di raccolta stesea terra, alla base dell'albero. Si tratta di un metodo semplice,che peròevidenziauna resa scarsa in termini di quantità di prodotto raccolto nell’unità di tempo. L’abbacchiatura consiste nel percuotere i rami con rastrelli azionati meccanicamente, in modo tale da far cadere anche in questo caso le olive sulle reti di raccolta. È il metodo oggi preferito, per la sua produttività elevata. Ipiù recenti abbacchiatori hanno  testine realizzate con materiali evoluti (fibra di carbonio o resine ad elevata elasticità)  e riescono ad essere particolarmente “delicati”  con la pianta, senza danneggiare i rami, inconveniente praticamente inevitabile  con le testine di raccolta metalliche, che sono notevolmente rigide. I danni alle piante si acuiscono ulteriormente con gli scrollatori, ovvero scuotitori dotati di un gancio terminale che veniva agganciato alle branche principali,per far cadere le olive per scuotimento.

 

Le modalità di azionamento

Il classico motore endotermico (di potenza limitata) è la sorgente di potenza installata sugli scuoti olivi (o scrollatori); ciò inevitabilmente comporta un appesantimento di queste attrezzature, tali da produrre un precoce e intenso affaticamentodell’operatore, tanto che solo i soggetti più robusti sono in grado di mantenere un’elevata produttività per l’intera giornata lavorativa.In ogni caso,con uno scuotioliviin 5-10 minuti possono essere raccolte più dell'80% delle olive di un albero adulto. Critico permane l’aspetto vibrazionale, tale che secondo la vigente normativa in materia i livelli tipici non consentirebbero un impiego continuativo superiore alle di 2-4 ore/giorno. Anche la rumorosità è notevole, attestandosi quasi sempre oltre 85 dB(A), tale quindi da imporre l’adozione di otoprotettori.

In alternativa a questa soluzione sono comparsi sul mercato gli abbacchiatori elettrici, più leggeri, silenziosi, ecologici e pressoché esenti da manutenzione. Vengono di norma alimentati via cavo con un accumulatore a 12 V, collocato a terra o montato su un piccolo carrello. Le nuove tipologie di batterie Li-ion hanno riscontrato notevole successo per la riduzione delle dimensioni e del peso dell’unità di alimentazione, tale da permettere all’operatore  di portare ilbattery-pack appeso alla cintura, oppure collocato in un apposito zainetto.

Gli scuotiolive pneumatici montano di norma la medesima testina di raccolta degli abbacchiatori elettrici, ma per il loro azionamento sfruttano l’aria messa in pressione da un compressore, sia esso elettrico odotato di un motore endotermico autonomo, oppure collegato mediante albero cardanicoad un trattore. Il principale svantaggio in questo caso è rappresentato dal tubo dell’aria, che può impigliarsi nella vegetazione, rallentando l’operatività. Nelle piccole aziende si adottano di norma compressori con motori a benzina da 4-6 Cv, mentre in aziende più vaste si predilige l’azionamento tramite trattore, oppure con motore diesel da 12-16 Cv, in grado di alimentare contemporaneamente fino a 6 abbacchiatori. Per aumentare la produttività, per l’intercettazione dei frutti si impiega anche un’attrezzatura stendi/riavvolgitelo, abbinata al trattore.

 

Capacità di raccolta e criteri di scelta

Sia con le versioni elettriche che con quelle ad aria compressa, la capacità di raccolta (in cassone)arriva fino a 400 kg/persona al giorno. Le aste telescopiche,che possono raggiungere i 3,5 m di lunghezza, permettono di raggiungere altezze di raccolta fino a 5,5-6 m, eliminando di fatto il ricorso alle scale, a tutto vantaggio della sicurezza operativa.

Una particolare attenzione in fase di acquisto deve essere posta nella selezione del tipo di attrezzo terminale: infatti, l’adozione di materiali morbidi e leggeri per il pettine da raccolta consente ai moderni utensili terminali di minimizzare la violenza dell’impattosu frutti e vegetazione, sebbene la loro vita utile risulti mediamente inferiore rispetto ai precedenti pettini in metallo o in carbonio. Ulteriori criterida valutare attentamente riguardano il peso dell’utensile (tenendo presente che non sempre la macchina più leggera è anche quella più efficiente in termini di capacità di distacco del frutto),e il livello vibrazionale generato e trasmesso al distretto mano-braccio dell’operatore.

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