Mercato: bene l'export Made in Italy
Le esportazioni italiane continuano a crescere anche nel 2022, registrando tra i mesi di gennaio e novembre un incremento percentuale di 15 punti rispetto allo stesso periodo del 2021. Stati Uniti, Francia e Germania si confermano i principali importatori di macchinari agricoli italiani
Non rallenta la crescita della meccanica agricola italiana sui mercati globali. Dopo un 2021 da record (l’export di settore ha segnato +20% in valore), il Made in Italy si conferma su volumi di assoluto livello anche nel 2022, sfiorando i 6 miliardi di euro e segnando +15,3%. È quanto indicano i dati Istat rielaborati dall’Ufficio Studi FederUnacoma e riferiti all’andamento delle esportazioni di macchine agricole italiane nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e novembre dello scorso anno. Stando alle rilevazioni del nostro Istituto di statistica, la quota più consistente (il 36.9%) della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura è stata assorbita da Stati Uniti (13,5%), Francia (12,7%) e Germania (10,5%), che nel corso del 2022 hanno aumentato ulteriormente l’interscambio con i costruttori italiani.
Il trend è stato particolarmente significativo sul mercato statunitense, che ha visto incrementare del 44% la domanda di macchine agricole made in Italy (da 563 a 811 milioni di euro), e su quello tedesco dove essa è cresciuta del 21%, passando da 514 a 622 milioni di euro. Dinamiche positive hanno interessato anche la Francia, sia pure con incrementi percentuali meno consistenti (+8,5% per un valore complessivo di 752 milioni). Subito dietro al “terzetto di testa” si posizionano Regno Unito e Polonia.
In questi due Paesi, nel 2022 i costruttori italiani hanno esportato mezzi meccanici per un valore complessivo pari rispettivamente a 272 milioni di euro (il 4,6% del totale del nostro export di settore) e 245 milioni di euro (4,1%). Peraltro, il Regno Unito (+77,2%) e la Polonia (+46,7%), insieme agli Stati Uniti (+76,1%), sono i mercati sui quali la domanda di tecnologie italiane per l’agricoltura ha registrato i progressi più significativi nel biennio 2021-2022. Non altrettanto positive sono state le performance del Made in Italy in Spagna. Posizionato tra i primi 10 importatori di mezzi meccanici italiani, il Paese iberico (-2,3%) è l’unico ad aver chiuso in calo il periodo considerato sia pure in misura contenuta, passando da 248 milioni a 241 milioni di euro. Sorprendente risulta invece l’andamento della domanda espressa dalla Russia. Come noto, la Russia si trova ancora oggi sotto un severo regime sanzionatorio, deciso all’indomani dell’aggressione militare perpetrata ai danni dell’Ucraina e progressivamente inasprito con il protrarsi delle operazioni belliche. L’embargo tuttavia non sembra avere colpito le esportazioni italiane di macchinari agricoli che tra gennaio e novembre dello scorso anno non solo non sono calate in valore, ma sono addirittura cresciute del 2,5%, superando i 126 milioni di euro. La guerra in Europa Orientale ha invece penalizzato l’Ucraina che ha visto ridursi in misura molto consistente le importazioni di tecnologie agricole Made in Italy che, con un valore complessivo di poco superiore ai 36 milioni di euro (-42,5%), sono tornate così ai livelli del 2015.