Meccanica agricola, luci e ombre del mercato spagnolo
Nei primi dieci mesi del 2023 il settore agromeccanico ha sperimentato un andamento a due velocità. Sono calate le vendite di trattori e di macchine semoventi per la raccolta, ma sono cresciute quelle delle attrezzature, in particolare per la lavorazione del terreno e la semina
In Spagna il mercato dei mezzi meccanici per l’agricoltura si avvia a chiudere il 2023 con un andamento in chiaro-scuro. Le rilevazioni statistiche, elaborate da FederUnacoma sulla base del ROMA (Registro ufficiale spagnolo delle macchine agricole presso il Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione) e riferite al settore nel suo complesso, indicano, per i primi dieci mesi dello scorso anno, una sostanziale stabilità delle vendite (-0,3%) rispetto allo stesso periodo del 2022.
Calano i trattori. Il dato aggregato, tuttavia, “nasconde” significative differenze tra i diversi segmenti del comparto, a partire dalle trattrici, che lasciano sul terreno il 16,2% (7 mila macchine immatricolate tra gennaio e ottobre). In termini unitari si tratta di una flessione consistente, pari a 1.300 mezzi, che diventa ancora più significativa se paragonata ai record del 2021 (il saldo negativo è di 2.400 unità), un anno di forte crescita per tutto il continente europeo. Non è diminuito, ma è invece aumentato l’investimento medio sostenuto dalle aziende agricole spagnole per l’acquisto di una trattrice. Tra il 2021 e il 2023 il costo medio di una motrice è infatti salito da 64 mila a 79 mila euro (+23,4%). Tale incremento sembra suggerire che le pressioni inflazionistiche conseguenti alla crisi della logistica e alle pressioni inflattive sulle materie prime, associate al peggioramento della congiuntura economica internazionale, possano avere contribuito a frenare le compravendite in questo segmento di mercato. La flessione dei volumi di vendita, sia pure meno consistenti, ha interessato anche il segmento delle macchine semoventi da raccolta (categorie nella quale rientrano anche le mietitrebbie) e dei mezzi da carico (sempre semoventi). Le prime lasciano sul terreno – tra gennaio e ottobre 2023 – il 2,9% (in numero di 462 macchine immatricolate), mentre i secondi arretrano del 3,9% (688 unità registrate).
Crescono le attrezzature. Si mantengono stabili, invece, i rimorchi (-1,4%), che rispetto al 2022 “perdono” soltanto 30 unità (da 2.504 a 2.474). Nel settore delle attrezzature, a parte la flessione delle macchine per i trattamenti fitosanitari (-12,7%, da 5.900 a 5.160) e delle tecnologie per la fertilizzazione del terreno (-3,5%, da 1.620 a 1.560), spiccano forti incrementi per le seminatrici (+40,1%, da 860 a 1.210) e le macchine per la preparazione e lavorazione del terreno (+29%, da 2.265 a 2.920). Bene anche le attrezzature per la raccolta, che incrementano del 31,3% (da 1.480 a 1.940). Complessivamente, nei dieci mesi del 2023, il valore del mercato agromeccanico spagnolo ha di poco superato il miliardo di euro ed è risultato in crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente (950 milioni di euro). Anche in questo caso, come si era osservato a proposito delle trattrici, l’incremento di valore è dovuto a un aumento non tanto dei volumi di vendita quanto dell’investimento medio unitario (circa 39 mila euro a macchina/attrezzatura) sostenuto dagli acquirenti.
Importazioni superiori al miliardo di euro. Una quota considerevole della domanda spagnola di tecnologie per l’agricoltura viene soddisfatta attraverso il canale delle importazioni. Nei primi otto mesi dello scorso anno – si evince dalle statistiche del ROMA – il Paese iberico ha importato macchinari agricoli per un valore totale di un miliardo di euro (trattandosi di un dato riferito al commercio estero, esso non coincide con quello delle vendite sul mercato interno), risultando in crescita sia sullo stesso periodo del 2022 (875 milioni) che del 2021 (814 milioni). In questo contesto, i costruttori italiani di macchine agricole si confermano ai primi posti per le forniture di tecnologie agricole. I dati dell’Istat elaborati da FederUnacoma indicano infatti che nel biennio 2021-2022 il valore complessivo delle nostre esportazioni di macchinari (trattrici, operatrici e attrezzatture) non è mai sceso al disotto della soglia dei 250 milioni, toccando il massimo proprio nel 2021 con un totale di oltre 277 milioni di euro, per poi flettere del 5% nel 2022 (264 milioni). I primi 10 mesi del 2023 sembrano confermare le centralità dell’interscambio tra Spagna e l’Italia. Tra gennaio e ottobre dello scorso l’export italiano di tecnologie per l’agricoltura è cresciuto del 7,5%, rispetto allo stesso periodo del 2022, superando i 233 milioni di euro. Insomma, se anche i restanti due mesi del 2023 dovessero confermare questa tendenza, le industrie italiane della meccanica agricola non solo vedrebbero confermate le buone prestazioni dell’ultimo biennio ma avrebbero la concreta possibilità di consolidarsi ulteriormente in un Paese che oggi rappresenta il sesto mercato di destinazione per la meccanica agricola made in Italy.