Il ricordo di Gary Gainsforth
E' venuto a mancare nei mesi scorsi Gary Patrick Gainsforth, per trent'anni traduttore in lingua inglese per molte delle attività FederUnacoma in particolare delle pagine di Mondo Macchina.
Love, dear e musica classica le parole e la colonna sonora delle centinaia di telefonate scambiate negli anni. Epocali i suoi litigi con il computer con il quale avrebbe voluto stabilire un contatto umano come faceva con tutto quello che lo circondava.
Nato nel 1937 nel Nebraska (USA) ha avuto un’adolescenza e una giovinezza avventurose che lo hanno visto in giro per il mondo dai Caraibi all’Europa impegnato nei più diversi lavori: da portantino in ospedale a bartender sullo yacht di John Wayne.
Arrivato a Roma negli anni '60 ha insegnato inglese nelle scuole per approdare negli anni 70 – dopo una parentesi di nuovo negli Usa e in Canada – al Desk inglese dell'Ansa dove per decenni ha raccontato al mondo di lingua anglosassone i fatti del nostro paese amandolo profondamente, ma contestando sempre quello che riteneva che non andasse.
Un uomo simpatico, dotato di grande ironia, dalla schiena dritta e con uno spiccato senso civico che non smetteva mai di esercitare segnalando costantemente agli enti preposti tutto quello che non era corretto o non funzionava.
Nella prossima primavera la sua famiglia, rispettando la sua volontà, lo riporterà nelle acque del Pacifico sulle coste dell'Oregon dove da giovane aveva vissuto intensamente e da dove era partito per costruire la vita che voleva.
A Nuala – "cara moglie" – e ai figli Sarah, Emma, Liam e Patrick, la famiglia che aveva voluto e che amava profondamente, i sentimenti di più viva vicinanza e partecipazione di tutto il personale FederUnacoma e in particolare della Redazione di Mondo Macchina che ha percorso con lui un lunghissimo tratto di vita professionale e personale, nel segno del garbo e della gentilezza che facevano di lui un galantuomo di altri tempi.