Il mercato delle trattrici nello scenario globale
Il Fondo monetario internazionale stima, nel 2018, un calo dell'economia a livello globale, con un indice che dovrebbe fermarsi al 3,6% rispetto al 3,8 dell'anno precedente. Frena il mercato mondiale delle trattrici, che risente delle tensioni sui mercati internazionali e della decrescita in Cina
Dopo quasi due anni di crescita, particolarmente sostenuta nel 2017 e nei primi mesi del 2018, l’espansione dell’economia mondiale, contrariamente alle previsioni, ha rallentato sensibilmente soprattutto nella seconda parte dello scorso anno. Lo scenario economico ha infatti subito un progressivo deterioramento, dapprima nei paesi emergenti e poi successivamente in molte economie avanzate. L’incertezza a livello globale è aumentata a seguito dell’acuirsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina che hanno indebolito la fiducia delle imprese, dell’inasprimento delle condizioni sui mercati finanziari che ha frenato la domanda globale, dell’aumento dell’incertezza a livello politico che ha riguardato un crescente numero di paesi, nonché della crescita al di sotto delle attese per Cina ed Area Euro. Alla luce di questo, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima il PIL mondiale in decelerazione al 3,6% nel 2018 (dal picco del 3,8% raggiunto nel 2017). Anche il volume del commercio internazionale sarebbe in calo sia pure mantenendo un indice positivo, pari al 3,8% nel 2018 rispetto al 5,4% del 2017. Nell’Area Euro la ripresa dell’attività economica, in atto dalla primavera del 2013, ha decelerato nel 2018 più di quanto previsto, in linea con il deterioramento del commercio mondiale, registrando anche un indebolimento della domanda interna. Secondo il FMI, il PIL è diminuito all’1,8% del 2018 dal 2,4% del 2017.
In base ai dati dei Conti economici dell’Agricoltura, CEA (di fonte Eurostat) relativi al mese di maggio, l’Italia ha mantenuto il primato all’interno della classifica europea anche per il 2018, con un valore aggiunto dell’agricoltura pari a 32,2 miliardi di euro correnti, posizionandosi invece al secondo posto per valore della produzione (56,7 miliardi di euro correnti), dietro la Francia. Per quanto riguarda l’Italia, dopo un 2017 fortemente penalizzato dall’andamento climatico anomalo, nel 2018 l’agricoltura è tornata a fornire un contributo positivo all’economia nazionale. Secondo i Conti Nazionali dell’Agricoltura (ISTAT), il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca nel suo complesso ha segnato una debole ripresa: la produzione è aumentata dello 0,6% ed il valore aggiunto dello 0,9%. Per il terzo anno consecutivo, sono cresciuti gli investimenti fissi lordi nel settore (+4,1% in valori correnti e +2,5% in volume), recuperando terreno rispetto agli anni precedenti il 2016, caratterizzati da una marcata riduzione. Le prospettive incerte sull’economia hanno portato ad una progressiva revisione al ribasso dei piani di investimento, soprattutto delle aziende più orientate alle esportazioni.
Dopo la crescita consistente registrata nel 2017 (+13% in volume), il mercato mondiale delle trattrici ha mostrato una certa stagnazione (+0,4%). Nel 2018 le vendite di trattrici nuove si sono attestate sui 2,16 milioni di unità. Negli Stati Uniti, nonostante la persistente incertezza legata al commercio globale e un’economia agricola debole, il 2018 è stato un anno solido per le vendite di trattrici (+6,9%). Le vendite di trattrici a quattro ruote motrici hanno guadagnato il 12,9%, le vendite di trattrici a due ruote motrici hanno visto, nell’anno, una crescita del 6,8%. In particolare i trattori con meno di 40 Cv hanno guadagnato il 9,2%, quelli di potenza tra i 40 e i 100 Cv sono cresciuti dell’1,5% e quelli con potenza superiore ai 100 Cv sono aumentati del 5,5%. Nel 2019 gli alti e bassi del mercato azionario potrebbero portare a un potenziale rallentamento dell’economia. Nel complesso però, il mercato dei trattori sotto i 40 Cv continuerà a raggiungere livelli degni di nota. In Europa nel 2018 sono stati venduti oltre 177.400 trattori, con un calo complessivo delle vendite del 10% circa. Il picco di immatricolazioni registrate in Europa a dicembre 2017, dovuto ad una crescita forzata prima dell’entrata in vigore delle nuove norme comunitarie per l’omologazione dei mezzi meccanici (Mother Regulation), ha portato ad un andamento anomalo nel confronto tra i dati del 2018 e quelli del 2017. In realtà, depurando i dati da questa anomala tendenza, emerge che la domanda di trattrici in Europa è risultata in ripresa. La comparazione dei dati riferiti al 2018 con quelli relativi all’anno 2016 conferma il trend positivo in atto, infatti tra il 2016 e il 2018 le vendite di trattrici sono cresciute del 5,6% circa, in recupero rispetto alle perdite avute nel triennio 2014-2016. La Francia ha registrato un passivo del 9% con 24.700 unità immatricolate, la Germania è calata del 18% con 27.700 macchine e la Spagna ha registrato una flessione del 5% con 11.400 macchine immatricolate. In Italia, le immatricolazioni di trattrici a fine 2018 risultano pari a 18.442, in calo del 18,8% rispetto all’anno precedente (che con oltre 22.700 unità e un attivo del 23,8% aveva appunto registrato una crescita anomala) e si allineano con il dato del 2016, quando il consuntivo indicava un totale di 18.341 unità. Mentre l’India si è confermata il Paese leader a livello mondiale, raggiungendo la quota record di 800 mila trattrici nel corso del 2018, in Cina il rallentamento economico globale, l’incertezza sui negoziati commerciali con gli Stati Uniti, la pressione al ribasso dell’economia interna e l’epidemia di peste suina africana in molte regioni del Paese hanno determinato un calo delle vendite di trattrici (-26,5%). Tuttavia, nel 2018 la Cina ha lanciato una serie di nuove riforme volte alla rivitalizzazione rurale, fissando obiettivi per promuovere lo sviluppo e la modernizzazione agricola, ridurre la povertà, ripristinare l’ambiente al fine di migliorare i livelli di reddito e gli standard di vita nelle campagne.