Falc, coltivare nel rispetto del terreno

Cresce l’attenzione dei consumatori per i temi della sostenibilità ambientale e della qualità delle derrate alimentari, e con esse cresce anche il peso dell’agricoltura biologica. Sull’onda di questi nuovi trend, l’azienda faentina Falc ha lanciato una gamma di frese espressamente progettate per il bio. Si tratta di attrezzature con un rotore speciale, denominato Terminator, che consente di eliminare erba e residui colturali senza utilizzare diserbanti chimici. Una soluzione vantaggiosa quella proposta dalla scuderia di Faenza (Ravenna) perché abbassa i costi di produzione per ettaro, riduce al minimo la destrutturazione del suolo, aumenta la resa del terreno. Le frese bio della Falc sono proposte con larghezza di lavoro da 3 a 6 metri e con una richiesta di potenza da 120 a 380 cavalli. Nel segmento della lavorazione del terreno, l’azienda romagnola presenta una tecnologia innovativa di conservazione del suolo, che sfrutta i principi della lavorazione minima. La macchina - Strip Till, così è stata chiamata - unisce i benefici della lavorazione convenzionale con i vantaggi ottenuti dalla non lavorazione, andando a intervenire solo sulla porzione di terreno che deve contenere la fila di semi. A seconda della larghezza prevista della fila, viene lavorato solo il 30% della superficie; questo non solo previene i fenomeni di erosione ed essiccazione, ma contiene anche tempi e costi operativi creando in un unico passaggio un letto di semina ideale per le colture a filari. La Falc Strip-Till sarà disponibile a richiesta in diversi passi e larghezze di filari, per trattori 130-220 Cv. Gli utensili lavorano ad una profondità tra i 15 ed i 25 cm e possono essere facilmente regolati alla profondità desiderata. Lo sviluppo delle radici viene stimolato con una penetrazione delle stesse negli strati più profondi del terreno per un maggiore assorbimento dei nutrienti ed una crescita più sana e rigogliosa delle piante.