EIMA Campus, lezioni in fiera
Progetti taylor made, pensati su misura delle esigenze specifiche delle aziende agricole, e nuove tecnologie per migliorare sempre di più la sicurezza. A EIMA una decina di atenei hanno incontrato studenti, costruttori di macchine agricole e coltivatori con una ventina di seminari tecnici centrati prevalentemente sulla sicurezza dei macchinari e sulle energie rinnovabili
Oggi i costruttori di macchine agricole sono in grado di realizzare trattori taylor made, tagliati su misura delle esigenze specifiche di un’azienda agricola. Ma se le grandi industrie possono disporre di centri di ricerca e sviluppo interni molto attrezzati per innovare e per customizzare la produzione, altrettanto non si può dire delle piccole e medie imprese, che sono il cuore del sistema produttivo italiano. è proprio con queste ultime che le università stanno collaborando attivamente per innovare i prodotti dell’industria del settore. Il legame è sempre più forte come dimostrano anche i seminari tecnici promossi da EIMA insieme a dieci atenei italiani di varie Regioni (dall’Università della Tuscia a Viterbo a quelle di Udine e di Milano, dall’Università di Bologna a quella di Bari) che hanno rappresentato il cuore dell’iniziativa EIMA Campus, realizzata all’interno dell’aerea Desk. Coordinato dall’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria (AIIA), ordinario di Meccanica agraria a Milano, il ciclo di incontri ha permesso agli operatori del settore e agli studenti di fare il punto sull’evoluzione tecnologica nell’industria. “Riscontriamo tra gli operatori maggiore consapevolezza dell’importanza di fare sistema tra il mondo della ricerca e il mondo produttivo”, ha sostenuto Danilo Monarca, docente di Meccanica agraria all’Università della Tuscia e animatore dell’iniziativa Campus. Tra i temi al centro dell’attenzione dei seminari c’è quello relativo alla sicurezza nei campi. Tema questo che richiede innovazione per ridurre il rischio di infortuni, spesso mortali, ma che comporta anche la necessità di progettare macchine economicamente sostenibili, per non gravare sull’agricoltore con costi eccessivi. Risponde a questi requisiti un progetto portato avanti da Inail in collaborazione con l’Università della Tuscia e gli atenei di Udine, Milano e Bari. Il progetto riguarda un nuovo sistema di protezione fissa sul trattore, per salvaguardare l’agricoltore in caso di ribaltamento della macchina. Concepito come sistema compatto, cioè basso, si candida ad essere una risposta ai problemi di sicurezza soprattutto nei frutteti.