Decespugliatori semoventi, macchine per operazioni heavy duty
Per tagliare erba fitta con altezza superiore al metro, e per trinciare le coperture legnose basse con diametro maggiore di 50-60 mm, non si possono utilizzare le tradizionali macchine rasaerba ma è necessario ricorrere ai decespugliatori semoventi. Sul mercato disponibili diverse tipologie
Diverse sono le aree ricoperte da vegetazione erbacea alta e/o da vegetazione arbustiva, quali quelle che si riscontrano nel sottobosco, sulle scarpate, lungo le sponde fluviali, ecc.. Si tratta di territori la cui vegetazione, specie in periodi di siccità e di alte temperature, può rappresentare un serio rischio per l’innesco e la diffusione di incendi. A prescindere quindi dagli aspetti estetici, gli interventi di manutenzione di queste aree sono indispensabili e necessari. Le normali macchine rasaerba non sono in grado di intervenire quando la vegetazione erbacea supera certe altezze e/o il diametro dello stelo eccede determinati valori. I rasaerba con apparato di taglio a lame elicoidale, trovano il loro limite quando l’altezza dell’erba fine supera i 15 cm; quelli con apparato di taglio a lame rotanti, hanno un limite superiore che però non va oltre i 25-30 cm, specie in presenza di elevata densità e di una vegetazione anche arbustiva con diametro maggiore di 4-5 mm.
In queste situazioni è necessario ricorrere a macchine adeguate allo scopo, cioè in grado di tagliare l’erba fitta fino ad altezze anche superiori a 1 metro e di trinciare le coperture legnose basse con diametro che va anche oltre i 50-60 mm. Questo tipo di intervento è proprio dei decespugliatori semoventi. Questi possono essere con conducente a terra, con conducente a bordo, o telecomandati, senza trascurare i bracci decespugliatori.
Decespugliatori con conducente a terra
L’apparato decespugliatore di questa categoria di macchine può essere a filo, a lama rotante o a rotore orizzontale su cui sono montati coltelli o mazze. La scelta è legata al tipo di vegetazione su cui si interviene. L’apparato è montato su una macchina a due ruote pneumatiche motrici condotta da operatore a terra. Sul rotore, al rilascio della leva di innesto, agisce il freno automatico di arresto, garantendo così la sicurezza del conducente. Questi mezzi vengono impiegati per il taglio del sottobosco, nei viali campestri, nelle rotatorie, nei bordi stradali e nelle scarpate.
Nei modelli a filo, la larghezza di taglio è di 40-80 cm, con altezza regolabile da 1,5 a 6 cm, e velocità massima di avanzamento di 2,5 km/h. Il motore endotermico, generalmente monocilindrico, ha una potenza compresa tra i 2,5 e i 4 kW. La lubrificazione forzata del motore consente di operare su pendenze, verticali e trasversali, sino a 30°. In ragione dell’impiego su aree declivi, le stegole di guida, oltre che regolabili in altezza, possono essere inclinate sia a destra che a sinistra. L’apparato di taglio è dotato di una protezione laterale.
La versione con rotore verticale a lama o a martelli montati su rotore orizzontale è da preferire quando si deve intervenire su vegetazione arbustiva fitta, costituita da rovi e da altri arbusti. In situazioni difficili ci si orienta sui modelli a trasmissione idrostatica, che consente di regolare la velocità in modo continuo. Il motore ha potenza compresa tra 3,5 e 5 kW. La larghezza di taglio è di 50-100 cm, mentre l’altezza è regolabile tra 4 e 12 cm. La velocità massima è di 4,5 km/h. Anche su questi modelli le stegole sono regolabili in altezza e possono essere inclinate sia a destra, sia a sinistra. In analogia con le attuali tendenze legate alla transizione ecologica, si va verso macchine a zero emissioni, per cui vengono presentate versioni completamente elettriche.
Decespugliatori con conducente a bordo e telecomandati
I decespugliatori con conducente a bordo hanno due o quattro ruote motrici, anche se non mancano le versioni cingolate. Grazie al basso baricentro e al bloccaggio del differenziale che impedisce alle ruote di girare a velocità differente, possono essere impiegati su pendenze da 20° fino a 45°. L’apparato di taglio è a lama rotante o a coltelli flottanti su rotore orizzontale. La seconda soluzione risponde a situazioni con presenza di arbusti e/o ostacoli nel terreno, come ciottoli, ceppi affioranti, o altro. In alcuni modelli anche il carter dell’apparato di taglio è flottante al fine di compensare le irregolarità del terreno. La larghezza di lavoro varia dagli 80 ai 120 cm, mentre l’altezza di taglio è regolabile da pochi millimetri a 15 cm. Ciò consente di impiegare la macchina per il taglio dell’erba e degli arbusti a un’altezza definita. Anche il diametro degli arbusti compatibile con la capacità della macchina dipende dal tipo di apparato di taglio. Indicativamente si può dire che la capacità di taglio raggiunge i 60 mm e va anche oltre. La velocità di avanzamento è legata alle condizioni operative; quella massima e di circa 12 km/h. I Decespugliatori con conducente a bordo vengono azionati da motori endotermici a due cilindri. La potenza supera anche i 20-25 kW. La trasmissione è meccanica o idrostatica. Sono presenti sul mercato anche macchine completamente elettriche. Quello della trazione elettrica è un settore in forte evoluzione sempre più diffuso per le diverse tipologie di macchine per il verde.
Sono inoltre disponibili modelli che, oltre ad essere guidati manualmente, possono essere radiocomandati o solo telecomandati, per consentire di intervenire in condizioni particolarmente difficili e con elevata pendenza. I modelli telecomandati sono sostanzialmente dei decespugliatori-rasaerba capaci di intervenire su erba alta e in condizioni di difficile accesso. I modelli a 4 ruote motrici sterzanti sono in grado di ruotare intorno al proprio asse. Grazie al baricentro molto basso possono operare su pendenze sino a 40°- 45°. La larghezza di lavoro arriva a 120 cm e l’altezza di taglio è compresa tra i 9 e i 12 cm. La trasmissione è idrostatica e la potenza al motore è di circa 20 kW. Vengono prodotti anche decespugliatori-rasaerba radiocomandati con cingolatura in gomma, idonei ad operare su terreni molto sconnessi e con pendenze sino a 60°.
Bracci decespugliatori
Le caratteristiche dei bracci decespugliatori sono quelle di avere uno sbraccio notevole rispetto alla posizione della forza motrice del trattore, con la testata che può operare in modo non solo orizzontale e verticale ma anche inclinato. Per queste ragioni vengono utilizzati soprattutto per il taglio dei bordi stradali, delle rive dei canali e dei fossi, oltre che per sfrondare le chiome degli alberi. L’organo lavorante è costituito da un rotore su cui sono incernierati coltelli o mazze. La larghezza massima di lavoro in genere non supera i 2 metri e l’azionamento è prettamente idraulico. Per le forze in gioco è importante che l’impianto idraulico autonomo dell’operatrice sia adeguatamente dimensionato. L’accoppiamento al trattore avviene generalmente attraverso l’attacco a tre punti del sollevatore. Più che la potenza al motore, per ragioni di stabilità, contano la massa e la carreggiata del trattore a cui il braccio decespugliatore è accoppiato. I modelli di minore dimensione, aventi escursione orizzontale massima dello sbraccio di 3-3,5 metri e verticale di 3,5-4 metri, vengono accoppiati a trattori con potenza al motore di 25-35 kW, massa superiore ai 1.700-1.800 kg e carreggiata intorno a 1,5 metri. Quelli di maggiore dimensione, con escursione massima dello sbraccio sia orizzontale che verticale che arriva ai 6 metri e oltre, trovano accoppiamento su trattori con potenza al motore di circa 100 kW, massa non inferiore a 4.000 kg e carreggiata intorno ai 2,30 metri. Per bilanciare il momento destabilizzante creato dallo sbraccio della testata, i trattori vengono sovente ulteriormente zavorrati. Anche per questa categoria di decespugliatori sono presenti modelli con azionamento elettrico.