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Reportage

Agricoltura 4.0: big data e intelligenza artificiale

Presentati a Bologna i risultati di uno studio condotto da Image Line con il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Brescia. I sistemi digitali possono assicurare maggiore reddito alle imprese agricole, ma anche efficienza e tracciabilità

a cura della Redazione
dicembre 2018 | Back

Cosa sono i big data e come vengono utilizzati in agricoltura. è il tema del convegno intitolato “Dati&agricoltura – più reddito, più efficienza, più tracciabilità”, promosso da Image Line in occasione di EIMA International 2018, la rassegna mondiale delle tecnologie per l’agricoltura. I dati raccolti grazie alle nuove tecnologie digitali – ha sottolineato il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti aprendo i lavori il giorno 8 novembre – rendono disponibile una grande quantità di informazioni, fondamentali per ottimizzare le operazioni nei campi, gestire in maniera mirata le spese, tagliare gli sprechi di produzione. «I big data – ha spiegato Cristiano Spadoni, responsabile Marketing Image Line – non sono solo tabelle di numeri, ma sono anche foto, immagini, video, e-mail, scambi di messaggi sui social network, o condivisioni di informazioni tra macchine, per esempio fra trattori e attrezzature». Nel settore agricolo la massa di informazioni resa disponibile dalle tecnologie intelligenti rappresenta uno strumento di lavoro sempre più importante sia nei Paesi più meccanizzati sia nelle regioni emergenti. Infatti, è proprio grazie a dati accurati e di immediata lettura che le imprese agricole riescono a ottimizzare le prestazioni produttive, raggiungendo i target prefissati. Il tema, sempre più saliente per il settore primario, trova grande attenzione presso gli operatori. «Già oggi il 40% delle aziende agricole impiega tecniche produttive ricadenti nell’ambito dell’agricoltura 4.0, mentre il 70% del campione – ha detto Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood presentando i risultati preliminari di uno studio condotto con il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Brescia – è comunque interessato ad utilizzare piattaforme integrate per la gestione dei dati e sistemi di supporto decisionale su smartphone». Oltre alla raccolta delle informazioni, l’altra grande questione è quella relativa all’interpretazione dei big data, cioè alla disponibilità di supporti tecnologici in grado di tradurre in strategie operative il linguaggio dei numeri. «Esistono tantissimi strumenti e piattaforme per la raccolta dei dati in agricoltura – ha spiegato Ivano Valmori, CEO di Image Line – fra gli altri le piattaforme software online “Quaderno di Campagna” che, grazie alla possibilità di organizzare le informazioni relative a tempi di lavorazione, macchine utilizzate, prodotti impiegati e agenti coinvolti, fornisce un valido supporto nella gestione delle aziende agricole». Oggi, e ancora di più negli anni a venire, la vera sfida è quella di ridurre i costi della produzione agricola, costi che – avverte Marco Zibordi, Ceo di Horticultural Knowledge – sono in aumento. La risposta a questa sfida viene non solo dai big data e dall’intelligenza artificiale, ma anche dalla gestione remota dei servizi di assistenza alle macchine. Presto – ha chiarito Erik Hogerviorst, presidente di CLIMMAR, associazione che riunisce i concessionari europei di macchine agricole – i dealer saranno in grado di gestire a distanza una vasta gamma di servizi sui mezzi meccanici. Insomma, secondo il presidente di CLIMMAR, in un futuro non troppo lontano qualsiasi tipo di problema sarà gestito e risolto attraverso i processi digitali; l’intervento diretto dell’uomo non sarà più necessario.


Droni, una flotta per l’agricoltura

Entro il 2023 l’agricoltura potrebbe diventare il secondo maggiore utente di droni al mondo. La previsione arriva dal convegno “Nuove tecnologie e maggiore efficienza. L’agricoltura oggi usa i droni”, promosso da Dronitaly e svoltosi nel contesto dell’EIMA. “Già oggi – spiega in una nota Dronitaly – l’uso dei droni in agricoltura ha richiamato l’attenzione sulla necessità di reinventare tradizionali figure professionali del settore per traghettare l’agricoltura verso l’era 4.0”. Nel contesto dei cambiamenti climatici i droni possono infatti rivelarsi validi alleati delle comunità agricole, così come tutti gli strumenti e le tecnologie che permettono di ottenere informazioni accurate, rapide e tempestive. Oggi, per esempio, i droni si rivelano particolarmente utili nella coltivazione del melone per mappare gli infestanti e valutare il grado di maturazione del frutto.

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