Cresce in Italia la superficie agricola destinata alle colture biologiche. Secondo i dati dell’Osservatorio Sana diffusi l’8 settembre in occasione dell’evento Rivoluzione Bio, che si tiene alla fiera di Bologna, nel 2021 le coltivazioni “sostenibili” hanno impegnato una SAU (superficie agricola utilizzata) pari a circa 2,2 milioni di ettari, segnando +4,4% rispetto all’anno precedente. La crescita del settore risulta ancora più evidente quando si prendono in considerazione un arco di tempo più esteso. Tra il 2012 e il 2021, infatti, l’estensione colture sostenibili è aumentata dell’87%, passando da 1,2 a 2,2 milioni di ettari, fino ad occupare circa un quinto della SAU totale. Si tratta di una percentuale molto rilevante, poiché il dato medio dell’Unione Europea non raggiunge il 10%, fermandosi al 9,2%. Con l’incremento della superficie coltivata, in Italia, è aumentato anche il valore delle vendite “bio”, che nei primi sette mesi dell’anno ha superato i 5 miliardi di euro. Rispetto all’agroalimentare nel suo complesso (208 miliardi di euro di fatturato nel 2020, secondo dati resi noti nel corso del Forum Ambrosetti dello scorso anno), il peso del segmento biologico è ancora marginale, tuttavia i trend di crescita sono particolarmente pronunciati. Tra il 2012 e il 2022, si legge nel rapporto dell’Osservatorio, il valore delle vendite bio è più che raddoppiato, segnando +131%. A trainare il mercato sono soprattutto i consumi domestici, pari al 79% del totale (ma in leggero calo) mentre quelli “outdoor” (ristoranti, ad esempio) coprono il restante 21%.