Mondo Macchina Nr. 3-4 - Supplemento componentistica - Anno 2025

n. 3-4/2025 11 CLOSE-UP collaborazione dei team di progetto. Un’agricoltura ancora più efficiente. L’agricoltura tradizionale non aveva bisogno di sensori, la cui funzione era svolta dall’operatore in cabina che, con la sua vista, il suo olfatto e il suo udito, supervisionava le attività in campo, facendo in modo che tutto funzionasse nella maniera più sicura e corretta. È evidente che questa “consapevolezza in tempo reale” viene a mancare se il conducente non si trovi più a bordo della macchina. Quando si parla di sistemi autonomi (ndr) è importante pensare non soltanto in termini di sicurezza e di incolumità ma è importante considerare anche gli aspetti relativi all’affidabilità. «In questa prospettiva – spiega ancora Grever – si possono realizzare tecnologie con un alto livello di sicurezza, ma se la macchina non dovesse essere consapevole dell’ambiente nel quale lavora e dovesse fermarsi ogni qual volta piante o erba fossero erroneamente percepite come ostacoli, non offrirebbe alcun vantaggio all’utilizzatore e finirebbe per non essere presa in considerazione». I sistemi avanzati debbono dunque operare su più livelli. Questo pone i costruttori di fronte alla sfida di offrire tecnologie autonome così vantaggiose per l’agricoltore da motivarne l’acquisto. «Gli agricoltori sono imprenditori a tutti gli effetti, pertanto sono disposti ad investire soltanto se il loro investimento offra la prospettiva di un ritorno economico. Gli agricoltori – puntualizza Olliver – sanno cosa devono fare per coltivare, raccogliere e vendere il proprio raccolto e vogliono farlo nel modo più economico ed eco-friendly possibile. L’utilizzo di tecnologie ad alta automazione è un processo che avverrà in maniera graduale e che interesserà ogni azienda agricola». «L’impiego di macchine autonome, senza operatore – conclude Abel – ci permette di pensare su scala molto più ampia e ci consente anche di progettare soluzioni che migliorino ulteriormente il modo di fare agricoltura». Melinda Zimmerman-Boehler The work, largely unprecedented in terms of complexity in the overall agriculture space, aligns necessary content adaptations to existing AEF guidelines. The specifics and next steps for the successful execution of a high-level autonomy roadmap will be accomplished in collaboration with the project teams. Doing Ag Better. In traditional farming, the operator in the cab has provided the sensory necessities: the eyes, ears, and nose oversight of the field and the equipment, ensuring that everything is functioning safely and appropriately. By displacing the operator, that real-time awareness vanishes. “What's really important, not only to think just about safety and security, but because we want to build dependable systems, we also have to think about reliability,” said Grever. “You can easily build very safe systems but if the environmental perception makes it stop all the time because plants or grass are incorrectly detected as obstacles, it doesn't work for the customer and will not be accepted.” The advanced systems need to work for the farmer on many levels in order for the products to be successful. The challenge from the manufacturer side is to start offering autonomous systems that can provide a payback to the farmer so that they're attracted to it. “Farmers are business people and so they'll only invest in something when they can see a return in it,” said Olliver. “Farmers know what they need to do to grow, harvest, and sell their crops, and they want to farm that field in the most economical and environmentally-friendly way possible. But the adoption of autonomous equipment is something that will come in slowly on each farm over time.” “Removing the operator by way of autonomy ultimately allows us to think in a much broader scale and ask ‘how can we do agriculture better,’” said Abel. Melinda Zimmerman-Boehler

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