Mondo Macchina Nr. 3-4 - Anno 2025

TECNICA 64 TECNICA le rilevate per l’impronta di carbonio. Per questi impatti, i benefici sono legati a due fattori ovvero ad un uso più efficiente dell’azoto, che comporta una riduzione delle perdite per lisciviazione e volatilizzazione, e ad una riduzione delle dosi applicate. È comunque interessante notare come per acidificazione ed eutrofizzazione, soprattutto nel caso del Selenio, le soluzioni che conseguono i migliori risultati sono quelle che prevedono la fertilizzazione a rateo variabile supportata dall’applicazione per smartphone. Sebbene quindi la variazione della produttività in campo possa arrivare ad annullare i benefici delle due soluzioni indagate, a parità di produzione, l’adozione della fertilizzazione a rateo variabile, così come l’introduzione dell’asciutta aggiuntiva, si confermano soluzioni in grado di migliorare la sostenibilità della coltivazione. Combinando modelli di simulazione, dati satellitari e misurazioni da smartphone, la soluzione sviluppata per la fertilizzazione a rateo variabile nel corso del progetto RiceSmart offre un supporto decisionale avanzato per ottimizzare la gestione degli apporti azotati, riducendo i sovradosaggi e le emissioni di composti azotati. Da tenere comunque presente che tale tecnica necessita di attrezzature e competenze specifiche non sempre disponibili soprattutto nelle aziende di dimensioni medio-piccole; senza dubbio l’introduzione dell’asciutta aggiuntiva si rivela più semplice e di immediata attuazione. L’efficacia di queste due tecniche di mitigazione dell’impatto ambientale così come di molte altre sviluppate e provate negli ultimi anni non può però prescindere dal mantenimento delle rese produttive. La riduzione delle produzioni di risone, oltre che avere conseguenze economiche negative, è in grado di annullare completamente anche i benefici ambientali derivanti dall’adozione dell’asciutta aggiuntiva e della fertilizzazione a rateo variabile. Luca Ferraro Jacopo Bacenetti of the cultivation technique that includes additional drying. In both cases, the solution with the lowest impact is the one that provides for additional drying, followed by the one that combines this practice with variable rate fertilization, and then the cultivation technique that is characterized by variable rate fertilization. For the Selenio variety, the solution that combines both mitigation strategies has a greater impact than the BASIC scenario due to a drop in crop productivity. However, this reduction does not appear to be directly linked to the change in cultivation practice; it depends on other factors such as a case of bud rot in this specific case. As for the other environmental impacts evaluated (e.g., acidification, eutrophication of water and consumption of mineral and fossil resources), the results show lower variations than those found for the carbon footprint. For these impacts, the benefits are linked to two factors: a more efficient use of nitrogen, which leads to a reduction in losses due to leaching and volatilization, and a reduction in the doses applied. It is, however, interesting to note that for acidification and eutrophication, especially in the case of Selenio, the solutions that achieve the best results are those that involve variable rate fertilization supported by smartphone applications. Therefore, although the variation in field productivity can cancel out the benefits of the two solutions investigated, for the same production, the adoption of variable rate fertilization and the introduction of additional dryness are confirmed as solutions capable of improving cultivation's sustainability. Luca Ferraro Jacopo Bacenetti

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