n. 3-4/2025 59 TECHNOLOGY Sustainability in rice growing: submersion and fertilization L’introduzione di un periodo aggiuntivo di asciutta (per diminuire le emissioni di metano) così come la fertilizzazione a rateo variabile consentono di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di impiegare i fattori produttivi in modo più efficiente The introduction of an additional dry period (to reduce methane emissions) and variable-rate fertilization not only reduces the environmental impact but also allows for a more efficient use of production factors by Luca Ferraro, Jacopo Bacenetti - University of Milan Rice cultivation has always been and still is a sector of excellence in the Italian agri-food industry; after all, Italy is the European leader in the production of rice for risotto. Besides, also because of the peculiar growing conditions, the environmental impact of rice cultivation is not negligible. In fact, the practice of traditional continuous submersion creates anoxic conditions in the soil, favoring the anaerobic fermentation of organic matter and the consequent emission of methane, which can represent a significant share (from 40 to 55%) of the environmental impact of rice production, in terms of carbon footprint. The use of synthetic nitrogen fertilizers is a widespread practice in many rice-growing areas where, generally, livestock farming is limited and, therefore, the consequent di Luca Ferraro, Jacopo Bacenetti - Università di Milano La risicoltura ha da sempre rappresentato e rappresenta tuttora un’eccellenza del comparto agro-alimentare italiano; d’altra parte, l’Italia è leader a livello europeo per quanto riguarda la produzione di riso per risotti. Peraltro, anche a causa delle peculiari condizioni di coltivazione, l’impatto ambientale dovuto alla coltivazione del riso non è trascurabile. Infatti, la pratica della tradizionale sommersione continua crea condizioni di anossia nel suolo, favorendo la fermentazione anaerobica della sostanza organica e la conseguente emissione di metano, che può rappresentare una quota significativa (dal 40 al 55%) dell'impatto ambientale per la produzione di riso, per ciò che concerne l’impronta di carbonio. L'uso di fertilizzanti azotati di sintesi è una pratica comune in moltissimi areali risicoli dove, generalmente, l’attività zootecnica è limitata e quindi anche la conseguente disponibilità di reflui. La produzione di questi fertilizzanti è però energivora, e la loro applicazione può portare a diversi problemi ambientali, tra cui la lisciviazione dei nitrati, la formazione di protossido di azoto (un altro gas serra) e la volatilizzazione di ammoniaca. Queste emissioni contribuiscono a fenomeni come l'acidificazione del suolo, l'eutrofizzazione delle acque dolci e marine, e la formazione di particolato atmosferico. Inoltre, un'eccessiva disponibilità di azoto può aumentare la suscettibilità delle colture a patogeni fungini. Le principali strategie per la mitigazione di questi impatti includono l’adozione di soluzioni di agri-
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