Mondo Macchina Nr. 1-2 - Anno 2025

MERCATI 66 MERCATI mondo con 83 anni, ma pesa il crollo del tasso di fecondità, vale a dire il numero medio di figli per donna. Nel 2023, riferisce l’agenzia di stampa Nova, l’indice è precipitato a 0,7%, scendendo ben al di sotto di quel valore soglia – 2,1% – necessario a garantire l’equilibrio demografico. Le dinamiche relative all’andamento della popolazione, specie quando sono così significative, non restano confinate all’ambito demografico ma finiscono inevitabilmente per riverberarsi sulla sfera economica e produttiva. A subirne le conseguenze è, in particolare, il settore primario. Secondo un rapporto realizzato dalla società IBI per FederUnacoma, nel 2023 la popolazione rurale si era ridotta a poco più di 2 milioni di persone, la maggioranza delle quali (il 52,8%) ultrasessantacinquenni. Il dato è ancora più significativo se si considera che, nonostante le politiche di sostegno alla meccanizzazione promosse dal governo coreano a partire dal 1972, il comparto agricolo si caratterizza ancora oggi per essere un comparto “labour intensive”. Nei prossimi anni, ma questo in parte sta avvenendo anche oggi, la Corea del Sud si troverà dunque a gestire una importante problematica relativa alla carenza di manodopera agricola. Meccanizzazione a due velocità. Oggi il parco macchine del Paese asiatico è composto da circa due milioni di unità. Agli oltre 520 mila motocoltivatori, si aggiungono 312 mila trattrici, 171 mila trapiantatrici da riso, circa 73 mila mietitrebbiatrici e 64 mila seminatrici. Nei passati decenni il tasso di meccanizzazione, come detto, è incrementato in misura significativa, tuttavia – avverte lo studio realizzato da IBI – ci sono differenze significative tra le coltivazioni in risaia e quelle in campo. Se per le prime il processo di meccanizzazione può considerarsi completato ad un livello soddisfacente, con la sola eccezione delle macchine per il diserbo, per le seconde invece tale processo procede a rilento. Il gap riguarda soprattutto le macchine per la semina e il trapianto, nonché i mezzi per la raccolta. Le cause di questa “meccanizzazione a due velocità”, soddisfacente per le risaie ma non per colture da campo, sono da individuare in primo luogo nella prevalenza di terreni montuosi e collinari e nella ridotta dimensione delle aziende agricole che di certo non agevola gli investimenti in tecnologie, ma anche in una eccessiva diversificazione colturale che offre rese insufficienti a sostenere i redditi agricoli. A questi fattori bisogna poi aggiungere la costante perdita di terreni agricoli, riconvertiti ad uso industriale o residenziale, oppure trasformati in centri logistici. Tra il 1990 e il 2023 la superficie coltivata si è ridotta del 28% perdendo complessivamente circa 600 mila ettari, sottratti soprattutto alle coltivazioni da campo (-43%). In calo, sia pure più contenuto (-10%), sono risultati anche gli ettari coltivati a riso; un fenomeno che il rapporto IBI attribuisce al cambiamento delle abitudini alimentari in Sud Corea. Vincono le alte potenze. Un altro elemento di freno alla meccanizzazione è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione rurale, meno propensa ad investire in innovazione e nella formazione necessaria per familiarizzare con i macchinari next gen. Tuttavia, se considerato da una diversa prospettiva, questo fenomeno può rappresentare anche un volano per la meccanizzazione. Il progressivo declino della popolazione rurale e la conseguente carenza di manodopera umana creano infatti le condizioni per un più ampio ricorso alle macchine agricole, specie a quelle di maggior potenza. Il trend sarà evidente soprattutto nel medio e lungo periodo, ma già oggi – si legge nello studio commissionato da FederUnacoma – si assiste ad una crescita della domanda di macchinari heavy duty, in grado svolgere lavorazioni complesse in modo più efficiente e con un minore contributo dell’uomo. Nel 2022 le vendite di macchinari agricoli si sono concentrate prevalentemente su sette tipologie di macchine – tra cui: trattori (23%), mietitrebbiatrici (7%), trapiantatrici per riso (5%), motozappe (3%), sprayer (2%) – che inthe average number of children per woman. In 2023, reports the Nova news agency, the index fell to 0.7%, falling well below the threshold value – 2.1% – needed to ensure demographic balance. The dynamics relating to population trends, especially when they are so significant, do not remain confined to the demographic sphere but inevitably end up having repercussions on the economic and productive sphere. The primary sector in particular suffers the consequences. According to a report produced by the IBI for FederUnacoma, in 2023 the rural population had shrunk to just over 2 million people, the majority of whom (52.8%) were over sixty-five years of age. The data is even more significant if we consider that, despite the policies supporting mechanization promoted by the Korean government since 1972, the agricultural sector is still today characterized as a “labor intensive” sector. In the coming years, although already taking place at present, South Korea will find itself having to deal with a major problem related to the shortage of agricultural labor. Two-speed mechanization. At present the Asian country's vehicle fleet consists of approximately two million units. In addition to the over 520,000 motor cultivators, there are 312,000 tractors, 171,000 rice transplanters, approximately 73,000 combine harvesters and 64,000 seed drills. In the past decades, the rate of mechanization, as mentioned, has increased significantly, however – warns the study carried out by IBI – there are significant differences between rice paddy cultivation and field cultivation. Whereas for the former the mechanization process may be deemed to have been completed at a satisfactory level, with the sole exception of weedkilling machines, in the latter instance this process is proceeding slowly. The gap mainly concerns sowing and transplanting machines, as well as harvesting equipment. The causes of this “two-speed mechanization”, which is satisfactory for rice paddies but not for field crops, are to be found first of all in the prevalence of mountainous and hilly terrain and in the small size of the farms which certainly does not facilitate investments in technologies, as well as in an excessive crop diversification which offers insufficient yields to support agricultural incomes. To these factors must then be added the constant loss of agricultural land, which is converted for industrial or residential use, or transformed into logistics centers. Between 1990 and 2023, the cultivated surface area decreased by 28%, losing a total of approximately 600,000 hectares, mainly taken away from field crops (-43%). The hectares cultivated with rice also showed a decrease, albeit more limited (-10%), a phenomenon that the IBI report attributes to the change in eating habits in South Korea. Higher power vehicles seeing success. Another factor hindering mechanization here is the aging of the rural population, which is less inclined to invest in innovation and the training needed to become familiar with next-gen machinery. However, if considered from a different perspective, this phenomenon can also represent a driving force for mechanization. The progressive decline of the rural population and the consequent shortage of human labor create the conditions for an increased use of agricultural machinery, especially the more powerful types. This trend will be especially evident in the medium and long term, yet already today – as stated in the study commissioned by FederUnacoma – we are witnessing a growth in demand for heavy-duty machinery capable of carrying out complex processes more efficiently and with less human input. In 2022, agricultural machinery sales were mainly concentrated on seven types of machines – including: tractors (23%), combine harvesters (7%), rice trans-

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