Mondo Macchina Nr. 1-2 - Anno 2025

n. 1-2/2025 35 EIMA REPORTAGE sostenibili che mantengano o aumentino gli stock di carbonio organico nel suolo stesso». «Il carbon farming è l’insieme delle pratiche agricole che – ha spiegato Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia – favoriscono l’assorbimento dei gas serra nel suolo e nella vegetazione». Oltre a costituire una nuova forma di sostegno al reddito per l’agricoltore, il carbon farming fornisce dei co-benefici: resistenza a fattori abiotici e biotici, preservazione del suolo, riduzione dei fenomeni erosivi, aumento della produttività delle colture e del suolo; generazione di un elevato turnover della biomassa sopra e sotto il suolo. Il carbon farming, quindi, non solo consente all’agricoltore di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici ma aumenta anche la resilienza dei sistemi agricoli al cambiamento climatico. Le lavorazioni e la meccanizzazione possono incidere notevolmente sulla gestione del carbonio. «Affiancare l’agricoltura di precisione all’agricoltura conservativa è strategico – ha rimarcato l’agronomo padovano Lorenzo Benvenuti – soprattutto se si aspira a sfruttare il Carbon sink in chiave politica ed economica, come tracciabilità. Il ‘Carbon sink’ è anche occasione di sinecologia, di fertilità, di riduzione dei costi di coltivazione. Una via per il Carbon sink la troviamo nell’agricoltura conservativa che chiede minime lavorazioni, cover crop e un approccio elastico». I biofertilizzanti per fermare il degrado dei suoli. L’incremento globale delle temperature e gli eventi estremi ad esso associati sono soltanto la punta dell’iceberg, la manifestazione più evidente, di un fenomeno che in realtà produce effetti a cascata. Meno appariscenti per certi versi, ma estremamente dannosi nel medio e lungo periodo. A destare preoccupazione, in particolare, è il già citato impoverimento del terreno, che in tutto il mondo sta sottraendo migliaia di ettari al ciclo produttivo. È proprio per questo che le attività finalizzate al ripristino della fertilità dei suoli assumono un ruolo di primo piano nelle azioni di contrasto al riscaldamento globale. In tale prospettiva, la decarbonizzazione rappresenta dunque il tassello di una strategia più ampia che, oltre all’abbandono delle fonti fossili e alla valorizzazione delle energie alternative, prevede un insieme di interventi finalizzati a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Il tema ha avuto ampio risalto ad EIMA International nell’ambito del Salone EIMA Energy, grazie alle numerose attività promosse da ITABIA, l’Italian Biomass Association. La presentazione di due progetti europei – RuralBioUp e DELISOIL – è stata l’occasione per aprire un confronto fra imprese, associazioni di settore, enti di ricerca e agronomi, sulla valorizzazione dei residui agroalimentari da destinare alla produzione di ammendanti innovativi per le produzioni agricole e per la chiusura del ciclo della fertilità. È essenziale superare le barriere che attualmente ostacolano lo sviluppo di biofertilizzanti – è stato spiegato dai partner italiani del Progetto Europeo DELISOIL (ENEA e Consorzio CINSA dell'Università di Parma) nel corso dell’incontro – così come promuovere una filiera che valorizzi gli scarti e che chiuda il ciclo riportando i nutrienti al suolo. Le iniziative, finanziate dalla Commissione Europea, sono finalizzate a sviluppare soluzioni per il trattamento e il riciclo dei flussi secondari dell’industria alimentare, allo scopo di introdurre prodotti fertilizzanti naturali, rinnovabili e di alta efficacia e qualità. Particolarmente interessanti, al riguardo, i risultati del progetto europeo MULCHING+, che ha come obiettivo la preparazione di bioteli innovativi per la pacciamatura del suolo. Si tratta di una tecnologia altamente innovativa e sostenibile, derivata da cellulosa e da chitosano arricchiti di azoto e fosforo, che permette di rilasciare i nutrienti nel suolo attraverso la completa biodegradazione dei teli. I primi test – è stato sottolineato nel corso degli eventi Itabia – hansions – said Michele Pisante of the University of Teramo – are essential to facilitate investments in sustainable practices that maintain or increase soil organic carbon stocks”. “Carbon farming is the set of agricultural practices – explained Angelo Frascarelli of the University of Perugia – that help with the absorption of greenhouse gases in the soil and vegetation”. In addition to constituting a new form of income support for the farmer, carbon farming provides other benefits: resistance to abiotic and biotic factors, soil preservation, reduction of erosion phenomena, increase in crop and soil productivity, and the generation of a high turnover of biomass above and below the soil. Carbon farming not only allows farmers to contribute to climate change mitigation but also increases the resilience of agricultural systems to climate change. Processing and mechanization can significantly impact carbon management. “Combining precision agriculture with conservation agriculture is strategic,” commented Paduan agronomist Lorenzo Benvenuti, “especially if we aspire to exploit the carbon sink in a political and economic manner, as with traceability. The 'carbon sink' is also an opportunity for synecology, fertility, and a reduction of cultivation costs. One way to carbon sink is found in conservation agriculture, which requires minimal tillage, cover crops and a flexible approach”. The use of biofertilizers to stop soil degradation. The global increase in temperatures and the extreme events associated with it are only the tip of the iceberg, the most evident manifestation of a phenomenon that actually produces cascading effects. They are less visible in some ways, but extremely damaging in the medium and long term. Of particular concern is the aforementioned soil impoverishment, which is removing thousands of hectares from the production cycle around the world. This is precisely why activities aimed at restoring soil fertility play a leading role in actions to combat global warming. From this perspective, decarbonization represents one part of a broader strategy that, in addition to the abandonment of fossil fuels and the increased use of alternative energies, includes a set of actions aimed at mitigating the effects of climate change. The topic received a lot of coverage at EIMA International in the setting of the EIMA Energy Show, thanks to the numerous activities promoted by the Italian Biomass Association (ITABIA). The presentation of two European projects - RuralBioUp and DELISOIL - offered an opportunity to open a discussion among companies, industry associations, research institutions and agronomists, on the development of agri-food residues to be used for the production of innovative soil enhancers for agricultural production and the closure of the fertility cycle. It is essential to overcome the barriers that currently hinder the development of biofertilizers – explained the Italian partners of the European DELISOIL Project (ENEA and the CINSA Consortium of the University of Parma) during the meeting – as well as to promote a supply chain that makes use of waste and closes the cycle by returning nutrients to the soil. The initiatives, funded by the European Commission, are aimed at developing solutions for the treatment and recycling of secondary flows from the food industry, with the aim of introducing natural, renewable and highly effective and high-quality fertilizer products. Particularly interesting in this regard are the results of the European project MULCHING+, which aims to prepare innovative biofilms for soil mulching. This is a highly innovative and sustainable technology derived from cellulose and chitosan enriched with nitrogen and phosphorus, which allows nutrients to be released into the soil through the complete biodegradation of the films. The first

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