by Giovanni M. Losavio The last six years, from 2018 to 2023, have been a period of exceptional growth for the components segment, to a degree that has sometimes gone against the trend of other sectors of agricultural mechanics. In the period considered, the value of component production has in fact increased from EUR 2.7 to 4 billion, increasing uninterruptedly year over year. Obviously the end-of-period balance can only be in surplus, but what is most surprising is the level of this increase: +48.1% over 2018, marking a difference of EUR 1.2 billion. The increase in production value has undoubtedly been influenced by factors such as inflation and the consequent revaluation of price lists – especially since 2022 when the deterioration of the international geopolitical framework and the commodity crisis caused a real wave of inflation – but, for a sector strongly oriented towards exports, its greatest impact was on the increase of global demand for tractors and agricultural machinery. Suffice it to say that last year global sales for the entire agricultural machinery sector topped even the 4 PRIMO PIANO Componenti: frena il mercato dopo sei anni di crescita PRIMO PIANO Per il 2024 si profila una flessione della componentistica. La battuta d’arresto interrompe una prolungata fase di crescita iniziata nel 2018. Il nuovo anno non dovrebbe registrare significative inversioni di rotta. La cautela dei costruttori di Giovanni M. Losavio Gli ultimi sei anni, quelli compresi tra il 2018 e il 2023, sono stati per il segmento della componentistica un periodo di grande crescita, con un andamento che talvolta è andato in controtendenza rispetto a quello di altri comparti della meccanica agricola. Nel periodo considerato il valore della produzione di componenti è infatti passato da 2,7 a 4 miliardi di euro, incrementando in modo ininterrotto di anno in anno. Ovviamente il saldo di fine periodo non può che essere in attivo, ma a sorprendere sono soprattutto le dimensioni di questa crescita: +48,1% sul 2018, con un differenziale pari a ben 1,2 miliardi. Sull’aumento del valore della produzione hanno indubbiamente influito fattori quali l’inflazione e la conseguente rivalutazione dei listini – specie a partire dal 2022 quando il deterioramento del quadro geopolitico internazionale e la crisi delle commodity hanno provocato una vera ondata inflattiva – ma, per un settore fortemente votato alle esportazioni, ha influito soprattutto l’espansione della domanda mondiale
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