Mondo Macchina Nr. 5-6 - Anno 2024

TECNICA stands. Temperatures below 5-6°C can cause crop damage. The thermal optimum is around 20-22°C. To ensure the best development of the fruit and its regular ripening, the crop must receive full sun. Optimal production is achieved two to three years after planting and remains constant until about six years, after which the plants are often explanted for renewal. Papaya harvesting is scalar, between June and November in southern Italy, and is labor-intensive as it is done manually, using ladders and/or aerial platforms. Laying the fruit in boxes is a delicate operation. Injuries at this stage can encourage fermentation and mold growth, which depreciate the product or even compromise its marketing. Due to the brief time between harvest and sale, in Sicily, the cultivation of papaya for domestic consumption allows the fruit to be harvested when fully ripe rather than at the beginning of veraison, as is the case outside Europe. This detail makes the fruit particularly desirable because it is "ready to eat," but it also makes it more susceptible to attack by pathogens. For produce destined for wide-ranging shipments, it is essential to wash it carefully and apply anti-mold products topically. Mango. Mango is a widespread tropical fruit grown mainly on the Indian continent, like avocado and papaya. It is an evergreen tree plant belonging to the Anacardiaceae family. It can reach 56 nel Sud Italia, e richiede molta manodopera poiché è svolta manualmente, con l’ausilio di scale e/o di piattaforme aeree. La deposizione nelle cassette è piuttosto delicata, perché possibili lesioni provocate in questa fase possono favorire l’insorgenza di fermentazioni e/o la crescita di muffe, che deprezzano il prodotto o addirittura ne compromettono la sua commercializzazione. Grazie al breve tempo intercorrente tra la raccolta e la vendita, in Sicilia la coltivazione della papaya destinata al consumo nazionale permette di raccogliere il frutto a maturazione completa, anziché a inizio invaiatura, come invece avviene fuori Europa. Si tratta di un dettaglio che rende il frutto particolarmente appetibile perché “ready to eat”, ma allo stesso tempo lo espone maggiormente agli attacchi di eventuali patogeni. Per il prodotto che è destinato a spedizioni ad ampio raggio, è necessario un accurato lavaggio e un trattamento topico con prodotti antimuffa. Mango. Come l’avocado e la papaya, il mango è un frutto tropicale molto diffuso, coltivato principalmente nel continente indiano. Si tratta di una pianta arborea sempreverde appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae, che in condizioni favorevoli può raggiungere i 30 m di altezza. Nel bacino del Mediterraneo è coltivato in Spagna, Israele, Marocco e più di recente anche in Sicilia. Trattandosi di una TECNICA Per la raccolta della frutta esotica non sono al momento disponibili sul mercato macchinari dedicati, anche se alcuni studi in corso stanno evolvendo in quella direzione. Presso la CQ University si sta sviluppando una macchina che, mediante una serie di sensori ottici e ad infrarossi, riconosce i frutti del mango e ne individua il corretto momento per la raccolta, in funzione del grado di maturazione, ed effettua poi il distacco con un braccio robotizzato. La macchina, attualmente ancora a livello prototipale, si basa su un telaio potante, sopra il quale sono alloggiati dei bracci meccanici telescopici che prelevano i frutti, depositati poi in alcune tramogge installate a bordo. Ciascun braccio afferra delicatamente il frutto e lo fa ruotare per più di 90°, fino alla recisione del picciolo. In tal modo, l’impiego di manodopera viene ridotto sensibilmente, sgravando gli operatori da un’incombenza ripetitiva e talvolta piuttosto insidiosa, dato che la linfa della pianta del mango è molto acida e può provocare fastidiose allergie. La raccolta robotizzata del mango Dedicated machines are not currently available on the market for harvesting exotic fruits, although some ongoing studies are evolving in that direction. At CQ University, a machine is being developed that, through a series of optical and infrared sensors, recognizes the mango fruit and identifies the correct time for harvesting, depending on the degree of ripeness, and then performs the detachment with a robotic arm. The machine, currently still at the prototype level, is based on a pruning frame, on top of which are housed telescopic mechanical arms that pick the fruits, which are then deposited in some hoppers installed on board. Each arm gently grasps the fruit and rotates it through more than 90 degrees until the petiole is severed. This method significantly reduces the use of labor, relieving the operators of a repetitive and sometimes rather insidious task since the sap of the mango plant is very acidic and can cause annoying allergies. The robotic harvesting of mangoes I bracci telescopici della macchina intercettano i frutti di mango, li individuano, li afferrano e infine li staccano con una rapida torsione dei piccioli, riponendoli infine nelle tramogge a bordo macchina The machine's telescopic arms intercept the mango fruits, locate them, grasp them, and finally detach them with a quick twist of the petioles, placing them back into the hoppers at the edge of the machine

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