n. 5-6/2024 37 TECHNOLOGY Agricultural machinery, not everything is steel steel) is almost 8 times higher than that of water, which is the reference; if vice versa elasticity is needed, steel, a decidedly more refined derivative, is well suited. Moreover, steel can still be combined into numerous alloys (with Molybdenum, Chromium, Nickel, Vanadium, Boron, Tungsten, etc.) and further subjected to a series of treatments, essentially of a thermal type, which can modify its qualities in terms of strength, hardness, ductility, toughness and resilience. However, even in agricultural machinery, not everything is simple “iron”... There are countless parts, equipment, elements, components and accessories that are usually produced with variants and derivatives of the iron material, and especially with different materials, both metallic and not. The following is a very brief (and largely incomplete...) overview on the subject. Stainless steel. Probably the most frequent evolution of common carbon steel is the stainless steel version, i.e. its combination with chrome (generally 12-18%, possibly also integrated with nickel or molybdenum), which, when oxidised, deposits into a very dense and very thin outer layer (3-5 x 10 -7 mm thick), however sufficient to effectively avoid corrosion. Not only that, but stainless steel is also characterised by a remarkable surface hardness, which is well suited to those applications that require it. Obviously, this also has some disadvantages, mainly due to the higher cost and the caratteristiche che nella gran parte dei casi ben si adattano alle esigenze del lavoro agricolo meccanizzato. Quando, ad esempio, serve solo peso, ben si presta la ghisa, dato che la massa volumica di questo derivato (così come del resto l’acciaio) è superiore di quasi 8 volte a quella dell’acqua, che è il riferimento; se viceversa serve elasticità, ben si presta l’acciaio, un derivato decisamente più raffinato. Peraltro, l’acciaio può comunque essere combinato in numerose leghe (con molibdeno, cromo, nichel, vanadio, boro, tungsteno, ecc.) e ulteriormente sottoposto ad una serie di trattamenti, sostanzialmente di tipo termico, che possono modificare le sue qualità in termini di resistenza, durezza, duttilità, tenacità e resilienza. Tuttavia, anche nelle macchine agricole non tutto è semplice “ferro”… Ci sono innumerevoli parti, apparati, elementi, componenti e accessori che sono abitualmente prodotti con varianti e derivati dal minerale di ferro, e soprattutto con materiali diversi, sia metallici che non. Quella che segue è una brevissima (e largamente incompleta…) panoramica in tema. Acciaio inossidabile. L’evoluzione probabilmente più frequente del comune acciaio al carbonio è la versione inox, ovvero la sua combinazione con il cromo (generalmente per il 12-18%, integrato eventualmente anche con nichel o molibdeno), che ossidandosi si depone in uno strato esterno molto denso e sottilissimo (dello spessore di 3-5 x 10-7 mm), comunque sufficiente ad evitare efficacemente la corrosione. Stainless steel, ceramic, tungsten carbide, fiberglass, plastics and even concrete. These are just some of the alternative materials to steel now commonly adopted for the manufacture of parts, equipment, elements, components and accessories of agricultural machinery
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