Mondo Macchina Nr. 5-6 - Anno 2024

n. 5-6/2024 11 CLOSE-UP tries, which must contend not only with geopolitical tensions, the energy supply crisis and logistics problems, but also with the consequences of inflation and the credit crunch. The program in “ten chapters”, relaunched by the new president before the meeting of industrialists, responds precisely to the objective of consolidating the Italian system and responding proactively to economic challenges. Europe, energy, investment, human capital, infrastructure are the main cornerstones around which the platform of the new president is structured; he obviously does not leave out strategic areas such as transport, tourism, industry, logistics, the South. Particular emphasis is given to the issue of legal certainty, which continues to significantly influence the propensity to invest in Italy. An industrial policy for the EU. Meanwhile, as Orsini recalled, there is the long-awaited appoint- ment with the European elections, which could really change the face of the Old Continent. “In the European Union, we need to work on a genuine Community industrial policy and dismantle anti-industrial ideological attitudes. We need - said the newly-appointed president of Confindustria - a cultural change to turn the tide and we hope that the next Commission will put industry, competitiveness and growth at the centre.” On this ground there is no shortage of controversial dossiers, first of all packaging and stopping the endothermic engine in 2035. In the background, the central issue of energy supplies remains; an issue that impacts on the competitiveness of Italian industries and has clear implications for national security. According to Orsini, it is necessary to cross the goal of energy independence, but to achieve this goal it is not conceivable to focus exclusively on renewables. Instead, we need an energy mix, which also includes the latest generation of nuclear power but is also necessary, to ensure the maintenance of a national electricity grid, a strategic asset for our country. In this scenario, still in progress, a good starting point is represented – again according to Orsini – by the creation of the single European Confindustria, the presidency of Emanuele Orsini The CEO of Sistem Costruzione elected by an overwhelming majority. Orsini’s programmatic platform: to revive national industry, focus on energy independence and investment so parte il 98% degli aventi diritto, confermando il forte consenso che la candidatura di Orsini è riuscita a catalizzare. «Sono molto contento. Il voto ha dimostrato che il nostro sistema, dopo una campagna elettorale un po' accesa, si è riuscito a compattare immediatamente», ha detto il 32° presidente di Confindustria, commentando l’esito dello scrutinio. La piattaforma Orsini: i dieci “capitoli”. L’elezione di Orsini si è svolta in una fase molto delicata per le industrie italiane, che debbono misurarsi non soltanto con le tensioni geopolitiche, la crisi degli approvvigionamenti energetici e le problematiche della logistica, ma anche con le conseguenze dell’inflazione e della stretta creditizia. Il programma in “dieci capitoli”, rilanciato dal neo-presidente davanti all’assise degli industriali, risponde proprio all’obiettivo di consolidare il sistema Italia e di rispondere in maniera proattiva alle sfide congiunturali. Europa, energia, investimenti, capitale umano, infrastrutture sono i principali capisaldi intorno ai quali si struttura la piattaforma del neo-presidente che, ovviamente, non tralascia ambiti strategici come quello dei trasporti, del turismo, dell’industria, della logistica, del Mezzogiorno. Particolare enfasi, poi, viene data alla questione della certezza del diritto, che continua a condizionare in misura significativa la propensione ad investire in Italia. Una politica industriale per l’UE. Intanto, come ha ricordato Orsini, c’è l’atteso appuntamento con le elezioni europee, che potrebbero davvero cambiare volto al Vecchio Continente. «Nell’Unione europea occorre lavorare a una vera politica industriale comunitaria e smontare gli atteggiamenti ideologici antindustriali. Serve – ha detto il neopresidente di Confindustria – un cambiamento culturale per invertire la rotta e ci auguriamo che la prossima Commissione metta al centro l'industria, la competitività e la crescita». Su questo terreno non mancano i dossier controversi, primi fra tutti il packaging e lo stop al motore endotermico nel 2035. Sullo sfondo resta la questione centrale degli approvvigionamenti energetici; un tema che impatta sulla competitività delle industrie italiane e che ha evidenti implicazioni di sicurezza nazionale. Secondo Orsini, è necessario tagliare il traguardo dell’indipendenza energetica, ma per raggiungere tale obiettivo non è pensabile puntare esclusivamente sulle rinnovabili. Serve invece un mix energetico, che preveda anche il nucleare di ultima generazione ma è anche necessario garantire il mantenimento di una rete elettrica nazionale, asset strategico per il nostro Paese. In questo scenario, ancora in divenire, un buon punto di partenza è rappresentato – semEmanuele Orsini, presidente Confindustria Emanuele Orsini, Confindustria president

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