n. 3-4/2024 33 TECHNOLOGY nerale, un motore statico per irrigazione dovrebbe girare a un regime compreso tra 1.400 e 1.500 giri al minuto. In quel caso, e se tutto è tarato nel modo giusto, i consumi scendono fino a 8 litri l’ora. Da questo valore fino a, diciamo, 10 l/h si resta in un buon range di efficienza. Sopra i 10 litri l’ora, probabilmente c’è qualcosa di sbagliato». Va poi notato che minori consumi comportano ovviamente minori emissioni e dunque minor inquinamento atmosferico. A proposito di emissioni, si deve rilevare che la normativa è controversa: i gruppi-pompa carrellati, al pari degli irrigatori per aspersione dotati di un motore proprio, devono sottostare ai requisiti di Stage V e dunque sono praticamente obbligati ad adottare motori con sistema di abbattimento degli scarichi SCR (Riduzione selettiva catalitica tramite additivo all’urea), mentre i motori stazionari, quindi privi di ruote e timone, sono fermi ai parametri di Stage III. Tuttavia, anche in questo ambito si comincia a parlare di decarbonizzazione. La strada più promettente è quella dell’elettrificazione, una soluzione praticabile quando si ha a che fare con punti di pompaggio fissi, ovvero tipicamente quelli che pescano da pozzi o invasi di vario genere. Fondi a questo scopo sono previsti dal PNRR. Molto più difficile, per non dire impossibile, elettrificare i sistemi di irrigazione mobili, per i quali si ragiona invece su motori puliti, come quelli all’idrogeno. Ovviamente, ancora di là da venire. Un aspetto che si potrebbe considerare marginale, ma che ha comunque un suo rilievo, anche per la serenità dell’agricoltore e di chi abita in aree rurali, è l’inquinamento sonoro prodotto dai gruppi-pompa alimentati da motori termici. Sono infatti sistemi che funzionano 24 ore su 24, in un periodo – quello estivo – in cui si vive all’aria aperta o comunque con le finestre aperte, in particolare durante le ore notturne. Ridurre le emissioni sonore dei motori diventa quindi prioritario, sia per non arrecare disturbo agli abitanti delle aree trattate, sia per evitare le prevedibili proteste da parte di questi ultimi. Si è così iniziato a schermare i motori diesel con cofani insonorizzati, composti da pannelli fono-assorbenti di diverso spessore (e costo). I risultati sono buoni: una buona schermatura riduce la rumorosità a livelli compresi tra i 70 e gli 80 decibel (più o meno lo stesso rumore che si avverte stando alla guida di un trattore di ultima generazione). In materia di rumore (e consumi) esistono sul mercato anche soluzioni coperte da brevetto, che prevedono uno scambiatore di calore a monte della pompa, sul tubo di aspirazione dell’acqua. Serva a raffreddare il liquido di refrigerazione del motore, eliminando radiatore e ventola, che producono rumore e assorbono fino all’otto per cento della potenza. Tecnologie 4.0 Sistemi di raffreddamento e isolamento, doppio serbatoio per gasolio e urea… le motopompe di ultima generazione sono decisamente diverse da quelle, obsolete e chiassose, dei decenni scorsi. Questo perché la tecnologia, inclusa quella digitale, ha ormai colonizzato anche questa nicchia della meccanizzazione agricola, migliorandone efficienza, impatto ambientale e comfort di impiego. Per esempio, sono disponibili argani elettrici oppure movimenti idraulici per il pescante, ovvero la proboscide che si inserisce nel canale d’irrigazione o nell’invaso, e in qualche caso anche per i piedi di stazionamento. È però nella gestione della pompa che si sono fatti i maggiori passi avanti. Il controllo è delegato a una centralina elettronica, che può avere diversi livelli di sofisticatezza e automazione: si va dal semplice allarme via sms in caso di malfunzionamento a sistemi che tengono memoria delle irrigazioni effettuate e possono essere programmati anche a distanza, per avviare o interrompere l’erogazione o modificare la portata oraria. Del resto, anche nel mondo dell’irrigazione l’Agricoltura 4.0 ha fatto stabilmente il suo ingresso e soluzioni come il dosaggio variabile sono sempre più frequenti. Ottavio Repetti est gen-eration of motor pumps are decidedly different from the outdated and noisy ones of past decades. This is because technology, including digital technology, has now colonized even this niche of agricultural mechanization, improving its efficiency, environmental impact and comfort of use. For example, elec-tric winches or hydraulic movements are available for the draft, i.e., the proboscis that fits into the irri-gation canal or reservoir, and in some cases, also for the stationary feet. However, it is in the man-agement of the pump that the greatest strides have been made. Control is delegated to an electronic control unit, which can have different levels of sophistication and automation, ranging from simple text message alarms in the event of a malfunction to systems that keep a memory of the irrigations car-ried out and can also be programmed remotely, to start or stop the delivery or change the hourly flow rate. Besides, even in the world of irrigation, Agriculture 4.0 has steadily entered the world of irriga-tion, and solutions such as variable metering are becoming increasingly common. Ottavio Repetti Gli impianti con irrigazione a manichetta lavorano con basse pressioni ma alte portate Hose irrigation establishments work with low pressures but high flow rates
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