Mondo Macchina - Nr. 3-4 - Supplemento componentistica - Anno 2024

20 TECNICA sistemi per il monitoraggio della qualità della razione alimentare e della sua efficienza. Per ciò che concerne le prime due categorie, fino a pochi anni fa era il laboratorio chimico l’unica soluzione per ottenere informazioni relative alla qualità del latte e alla salute della mammella delle bovine: tale procedura era (ed è tuttora) complessa e poco pratica. Occorre infatti raccogliere i campioni presso gli allevamenti e trasportarli il più rapidamente possibile (e in condizioni ottimali di conservazione) alla sede di analisi, attendendo poi il responso. Tale procedura, di certo in grado di fornire risultati più che attendibili (il laboratorio può essere infatti considerato il “gold standard” per l’affidabilità dei risultati), pecca tuttavia di tempestività: un conto è attendere un’analisi qualitativa del latte in termini di componenti nutrizionali, un altro è una diagnosi di mastite, che richiede un trattamento sanitario il più precoce possibile. I sensori per la misura della produzione di latte. Agli albori della mungitura meccanizzata, l’unico componente in grado di misurare la produzione individuale di ogni capo era il vaso misuratore, installato in corrispondenza di ogni posta di mungitura. Nelle prime versioni, il contenitore era in vetro, dotato di una scala graduata che indicava il volume di latte prelevato nel corso della mungitura: l’allevatore prendeva poi nota manualmente della produzione individuale di ogni capo. Si trattava di un sistema di misura reso incerto dalla presenza di schiuma, che rendeva difficoltoso il corretto rilievo del livello di latte. Pertanto, le versioni successive hanno implementato sistemi automatici come la collocazione di celle di carico estensimetriche sotto il vaso, o misuratori di livello a galleggiante al suo interno, oppure ancora flussimetri a palette sui tubi che collegavano i vari vasi col lattodotto. Ad oggi, nelle sale e sui robot di mungitura si impiegano flussimetri in grado di rilevare in tempo reale sia il flusso di latte istantaneo che la produzione, addirittura per singolo quarto. Prima delditions) to the testing site, then wait for the response. This procedure, which is certainly capable of providing more than reliable results (in fact, the laboratory can be considered the "gold standard" for the reliability of results), nevertheless lacks timeliness: it is one thing to wait for a qualitative analysis of the milk in terms of nutritional components, and quite another to make a diagnosis of mastitis, which requires the earliest possible sanitary treatment. Sensors for measuring milk production. In the early days of mechanized milking, the only component capable of measuring each cow's individual production was the measuring jar installed at each milking post. In the earliest versions, the container was made of glass and equipped with a graduated scale that indicated the volume of milk taken during milking: the farmer then took manual note of each animal's production. This was a measurement system made uncertain by the presence of foam, which made it difficult to survey the milk level correctly. Therefore, later versions implemented automatic systems such as placing strain gauge load cells under the jar, or float level gauges inside it, or even vane flow meters on the tubes that connected the various jars with the milk product. To this day, flow meters capable of real-time detection of both instantaneous milk flow and production, even on a per-quarter basis, are used in parlors and on milking robots. Before the advent at reasonable cost of electronics, the most common systems in milking parlors were constant-portion and variable-portion milk meters. In both cases, these are electro-mechanical instruments that measure either the number of emptyings of special trays containing a known mass or volume of milk or the amount of milk that accumulates in the sensor chamber through the use of floats or load cells. Today's state-of-the-art flow meters are continuous flow models in which the flow of milk is measured using an infrared array. Basically, the milk flows through a short duct of known cross-section, preceded by a small siphon whose task is to interrupt the TECNICA Agli albori della mungitura meccanizzata, l’unico componente in grado di misurare la produzione individuale di ogni capo erano i vasi misuratori In the early days of mechanized milking, the only component capable of measuring the individual production of each head was the measuring jars

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