Mondo Macchina - Nr. 2 - Anno 2024

6 PRIMO PIANO Entriamo quindi in una fase nuova, soprattutto in vista della prossima legislatura europea, che si aprirà dopo le elezioni dei primi di giugno 2024. Durante questo mandato, per la prima volta, è maturata tra gli agricoltori la percezione di un’Unione Europea nemica delle categorie produttive e in particolare dell’agricoltura. Dopo trent’anni di investimenti, grazie anche ai quali la nostra filiera agro-alimentare è cresciuta tanto da non avere eguali al mondo in termini di qualità, sostenibilità e rispetto dei diritti dei lavoratori, si è infatti creata l’impressione di voler passare dal perseguimento di obiettivi ideali, a obiettivi ideologici. Tant’è che nessun piano di accompagnamento degli agricoltori nella transizione verso nuovi modelli produttivi è stato messo in campo, attraverso strumenti di politica europea. A seguito della presentazione del Green Deal, e della sua declinazione agricola ovvero la strategia Farm to Fork, non siamo stati capaci di costruire un progetto che coinvolga appieno l’agricoltura europea facendola sentire vera protagonista della transizione verde, e non imputata. Tuttavia, come abbiamo più volte sottolineato, senza l’adesione convinta dei nostri agricoltori e dell’intero sistema agroalimentare italiano ed europeo, qualsiasi prospettiva di neutralità climatica e di mitigazione dei cambiamenti climatici diventa irrealizzabile. Con la prossima legislatura abbiamo la possibilità e l’obbligo di mettere in campo nuove e decisive politiche per accompagnare gli agricoltori europei nella transizione ecologica, senza sacrificare la produttività: intelligenza artificiale, agricoltura di precisione, biotecnologie sostenibili, agroenergie sono alcuni degli interventi rispetto ai quali ci attendiamo uno stimolo dalle prossimi politiche europee. Come Parlamento europeo, ci siamo sempre dimostrati all’ascolto dei nostri agricoltori, senza bisogno di alcun dialogo strategico, da ultimo con il nuovo regolamento sulle Tecnologie a evoluzione assistita (Tea) per le quali abbiamo approvato il primo via libera. Un secondo tassello è stato messo a segno con il nuovo Regolamento sulla tutela e promozione delle indicazioni geografiche, che rafforza il ruolo dei consorzi di tutela nella difesa del valore economico di queste produzioni che rappresenterà un volano per lo sviluppo delle nostre filiere di qualità e dei territori rurali. Ma gli ultimi mesi di legislatura, ci vedranno impegnati anche a salvaguardare gli importanti risultati ottenuti su altri dossier cruciali per il settore agricolo: la nuova Legge sul ripristino della natura, la revisione della Direttiva per ridurre le emissioni industriali e il Regolamento sugli imballaggi. In tutti i tre testi legislativi, gli accordi raggiunti negoziati con i il Consiglio di Ministri dei 27 paesi UE e la Commissione europea, non rispecchiano l'approccio che avevamo voluto e votato all'Eurocamera, fortemente attento alle istanze del nostro settore agricolo ed alimentare; tuttavia, occorrerà un forte pragmatismo per non dissipare nei prossimi mesi il lavoro e gli sforzi fatti dagli europarlamentari per riallacciare il legame che ha sempre unito l’Unione e i nostri agricoltori. Una volta chiuse queste discussioni, la prossima legislatura non potrà permettersi ulteriori passi falsi, ma dovrà accompagnare il settore primario europeo verso sistemi produttivi sempre più sostenibili, migliorandone la competitività e la capacità di continuare a produrre cibo sano, di qualità e sufficiente per tutti i cittadini europei. Paolo De Castro which guarantees Member States the possibility of implementing actions to respond concretely to the difficulties facing European agriculture, linked to rising production costs and interest rates and the lack of simultaneous growth in farm revenues. We are therefore entering a new phase, especially in view of the next European legislature, which will open after the elections in early June 2024. During this mandate, for the first time, the perception of a European Union that is the enemy of production categories and in particular agriculture has matured among farmers. After thirty years of investments, thanks also to which our agrifood chain has grown so much that it has no equal in the world in terms of quality, sustainability and respect for workers’ rights, the impression has been created of wanting to move from the pursuit of ideal goals to ideological goals. So much so that no plan to accompany farmers in the transition to new production models has been implemented through European policy instruments. Following the presentation of the Green Deal, and its agricultural declination or the Farm to Fork strategy, we have not been able to build a project that fully involves European agriculture making it feel the true protagonist of the green transition, and not accused. However, as we have repeatedly pointed out, without the convinced support of our farmers and the entire Italian and European agri-food system, any prospect of climate neutrality and climate change mitigation becomes unfeasible. With the next legislature we have the opportunity and the obligation to implement new and decisive policies to accompany European farmers in the ecological transition, without sacrificing productivity: artificial intelligence, precision agriculture, sustainable biotechnologies, agri-energy are some of the interventions where we expect a stimulus from future European policies. As the European Parliament, we have always been listening to our farmers, without needing any strategic dialogue, most recently with the new regulation on Assisted Evolution Technologies (TEA) for which we have approved the first green light. A second piece has been scored with the new Regulation on the protection and promotion of geographical indications, which strengthens the role of protection consortia in defending the economic value of these products that will represent a driving force for the development of our quality chains and rural areas. But in the final months of the legislature, we will also be committed to safeguarding the important results achieved on other crucial dossiers for the agricultural sector: the new Nature Restoration Act, the revision of the Directive to reduce industrial emissions and the Packaging Regulation. In all three legislative texts, the agreements negotiated with the Council of Ministers of the 27 EU countries and the European Commission, do not reflect the approach we had wanted and voted for in the Eurochamber, which is strongly attentive to the demands of our agricultural and food sector; however, a strong pragmatism will be needed in order not to dissipate in the coming months the work and efforts made by MEPs to reconnect the bond that has always united the Union and our farmers. Once these discussions are over, the next legislature will not be able to afford further missteps, but will have to accompany the European primary sector towards increasingly sustainable production systems, improving its competitiveness and ability to continue producing healthy, quality and sufficient food for all European citizens. Paolo De Castro PRIMO PIANO

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