Mondo Macchina Nr. 5-6 - Anno 2021

n. 5-6/2021 CLOSE-UP The Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti carried out a survey among a significant sample of farms and stakeholders to analyse the sector's propensity for innovation. Positive elements emerged, although there is still a lack of knowledge of the available tools di Patrizia Menicucci I l settore agricolo italiano è favorevole all’introduzione di elementi innovativi nella propria attività produttiva ma ancora poco infor- mato sulle reali potenzialità delle varie innovazioni, come l’agri- coltura di precisione (Adp). Questo il dato principale emerso da un’in- dagine svolta da Coldiretti lo scorso dicembre sui fabbisogni di in- novazione nel settore primario italiano, che ha coinvolto 5.400 ad- detti del comparto, principalmente aziende agricole ma anche rap- presentanti di istituzioni agricole e ricercatori di facoltà a tema agra- rio per un quadro complessivo di panorama e di prospettiva, che te- nesse conto di più punti di vista. Nel campione delle aziende agricole presenti tutte le attività – dall’a- gro-forestale allo zootecnico includendo anche agriturismo e trasfor- mazione – condotte in gran parte a livello professionale ma anche hob- bistico. Per i profili aziendali inclusi: una società su cinque è gestita da un giovane, e un quarto del totale da imprenditrici donne, le azien- de hanno per lo più dimensioni sino a 5 ettari ma vengono conside- rate in modo omogeneo anche aziende oltre i 10 ettari. Sul fronte for- mazione il campione è costituito da un 13% di laureati, 49% di diplo- mati e da un 4,5% in possesso della sola licenza elementare. Per l’a- spetto geografico sono rappresentate tutte le regioni italiane con una maggioranza – la partecipazione al sondaggio era su base volontaria – da Piemonte (18,5%), Veneto (14,3%), Emilia Romagna (13,8%), Lom- bardia (13%), Toscana (6,5%) e Puglia (4,5%). Nel dettaglio l’80% degli intervistati si è espresso a favore dell’inno- vazione (solo il 4,5% nettamente contrario), ma soltanto il 35% cono- sce le tecniche dell’agricoltura di precisione mentre i restanti sono po- co informati sull’argomento con un 22% che non ne ha mai sentito parlare. Il 22% delle società rilevate ritiene che le tecniche Adp siano poco o per niente semplici da adottare, e per il 60% in particolare dif- ficili da introdurre nelle aziende di piccole dimensioni; il 37% ritiene che i consorzi agrari possano svolgere un importante ruolo a livello for- mativo sull’argomento. Fra le aziende che applicano l’agricoltura di pre- cisione, il 70% giudica abbastanza o molto positivo il ricorso a tali tec- niche dal punto di vista economico (nessuno ha espresso giudizi ne- gativi) e una su tre ha preso parte a corsi di formazione sul tema. Per il futuro, a fronte di un’azienda su cinque che nei prossimi cin- que anni intende investire in agricoltura di precisione, il 50% del campione considerato è incerto o non esprime un parere sul tema rappresentando un importante bacino di utenza verso il quale indi- rizzare attività di formazione e consulenza, al fine di fornire gli stru- menti adeguati per scelte consapevoli. Il 78% del campione ritiene infatti che una consulenza sui temi dell’innovazione possa essere molto o abbastanza utile. L’indagine è stata svolta nell’ambito delle attività previste dalla PAC per sensibilizzare sull’importanza dell’innovazione e della consulenza in agricoltura in particolare relativamente all’introduzione del cosid- detto modello AKIS (noto solo all’8% degli intervistati). L’Agricultural Knowledge and Innovation System è un sistema integrato che com- prende principalmente aziende agricole, ma anche consulenti, ricer- catori, imprese di comunicazione e di rappresentanza del comparto, finalizzato a contribuire alla realizzazione di un’agricoltura smart, so- stenibile e competitiva. Altra figura considerata nel questionario è quel- la dell’Innovation Advisor, nota al 5% degli intervistati, prevista dalla programmazione europea per promuovere il trasferimento di cono- scenze e innovazione nel sistema delle imprese agricole e che Coldi- retti sta promuovendo. Parlando di innovazione il questionario ha preso in esame, in conclu- sione, anche il tema dei social network, che solo un’azienda su cin- que utilizza per la promozione delle proprie attività, con una preferen- za per Facebook (43%), e a seguire Instagram (28%) e WhatsApp (22%). by Patrizia Menicucci T he Italian agricultural sector is favourable to the introduction of in- novative elements in its production activity, but still little informed about the real potential of various innovations, such as precision agri- culture (PA). This is the main finding of a survey carried out by Coldiretti last December on the need for innovation in the Italian primary sector, in order to obtain an overall picture of the situation and prospects, taking into account several points of view. It involved 5,400 people working in the sector, mainly farmers, but also representatives of agricultural institutions and researchers from universities specialising in agriculture. The sample of farms includes all activities - from agro-forestry to zootechnics, including agritourism and processing - mostly conducted at a professional lev- el, but also at a hobby level. These are the farm profiles: one farm out of five is managed by a young person, and a quarter of the total by female entre- preneurs, the farms are mostly up to 5 hectares in size, but farms over 10 hectares are also considered in a homogeneous way. On the educational front, the sample is made up of 13% university graduates, 49% high school grad- uates and 4.5% with only an elementary school diploma. In terms of geogra- phy, all Italian regions are represented, with a majority - participation in the survey was voluntary - from Piedmont (18.5%), Veneto (14.3%), Emilia Ro- magna (13.8%), Lombardy (13%), Tuscany (6.5%) and Puglia (4.5%). In detail, 80% of those interviewed were in favour of innovation (only 4.5%were clearly against it), but only 35%were familiar with precision farming techniques, while the remainder had little knowledge of the subject, with 22% having nev- er heard of it. 22% of the farms surveyed believe that precision farming tech- niques are not very easy or not at all easy to adopt, and for 60% in particular they are difficult to introduce in small farms; 37% believe that agricultural con- sortia can play an important role in training on the subject. Among the farms applying precision farming, 70% rated the use of these techniques as fairly or very positive from an economic point of view (none expressed a negative opin- ion), and one in three took part in training courses on the subject. As far as the future is concerned, while one company in five intends to invest in precision farming in the next five years, 50% of the sample is uncertain or does not express an opinion on the subject, representing an important catch- ment area for training and consultancy activities in order to provide the right tools for informed choices. In fact, 78% of the sample believes that advice on innovation can be very or fairly useful. The survey was carried out as part of CAP activities to raise awareness of the importance of innovation and advice in agriculture, particularly in relation to the introduction of the so-called AKIS model (known to only 8% of respon- dents). The Agricultural Knowledge and Innovation System is an integrated system that includes mainly farms, but also consultants, researchers, com- munication companies and representatives of the sector, aimed at contributing to the creation of a smart, sustainable and competitive agriculture. Another figure considered in the questionnaire is that of the InnovationAdvisor, known to 5% of those interviewed, included in the European programmes to promote the transfer of knowledge and innovation in the agricultural farm system and which Coldiretti is promoting. Speaking of innovation, in closing the questionnaire also reviewed the issue of social networks, which only one in five companies use to promote their ac- tivities, with a preference for Facebook (43%), followed by Instagram (28%) and WhatsApp (22%). Innovation, a challenge for farms 9

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