Rotopresse Supertino: versatili e innovative
Un sistema di alimentazione a doppio infaldatore, uno alternativo (inferiore) ed uno rotativo (superiore) a pettine, la cui azione combinata previene un possibile ingolfamento della macchina consentendole di lavorare con qualsiasi tipo di prodotto. È questo il fiore all’occhiello delle rotopresse a camera fissa Master Plus Tronic della Supertino, una gamma di macchine declinata in tre diversi modelli (SP 1200, SP 1500 e SP 1650), che si distinguono tra loro per le diverse dimensioni della balle (rispettivamente: 120x120 Ø, 120x150 Ø, 120x165 Ø). L’azienda piemontese – la sede è a Saluzzo (Cuneo) – propone le Master Plus Tronic con un allestimento base composto da un dispositivo di legatura a rete con introduzione diretta nella camera di pressatura (che è a rulli e catene con aste fitte); pick-up idraulico da 220 centimetri con ruotini in gomma; centralina di bordo; albero cardanico omocinetico. Nel segmento di mercato delle rotopresse a camera variabile, la Supertino è invece presente con il modello R170, che si caratterizza per un innovativo sistema di pressatura a cinghia unica senza giunzioni, messo a punto con l’obiettivo di ridurre al minimo la dispersione del prodotto e, al contempo, migliorare l’uniformità di balla. La R170 offre inoltre all’utilizzatore la possibilità di preimpostare la densità del nucleo scegliendo tra quattro diverse regolazioni, con un diametro delle balle compreso tra un minimo di 90 e un massimo di 170 centimetri (per una larghezza di 123 centimetri). Disponibile anche nella versione Top Cut con 13 coltelli ad inserimento idraulico, la R170 è equipaggiata di serie con pick-up idraulico di 220 centimetri; rotore d’alimentazione a spire elicoidali; centralina elettronica di controllo; espulsore balle; albero cardanico omocinetico e sistema di legatura a rete.