I numeri non sono ancora tali da prefigurare l’esistenza di una nuova domanda, ma proiettano l’Italia tra i primi cinque Paesi a mondo per innovazione nel settore della robotica e dell’elettrificazione applicate all’agricoltura. Oggi sulla scena internazionale sono presenti un centinaio di robot agricoli, molti dei quali si trovano ancora allo stato prototipale. Ventiquattro di questi – è stato spiegato nel corso dell’incontro “Elettrificazione delle macchine agricole” svoltosi ad EIMA International - sono stati prodotti da grandi gruppi statunitensi, sedici da aziende olandesi, dodici da compagnie francesi e sette da imprese del settore tedesche. Con quattro esemplari di robot di ultima generazione le aziende italiane, a pari merito con quelle inglesi, danesi e spagnole, hanno conquistato il quinto posto nella classifica globale dell’automazione. I robot fino ad ora prodotti (a livello globale) sono destinati per il 44% a colture erbacee, per il 35% arboree, per il 21% orticole. E sono alimentati nella stragrande maggioranza da motore elettrico (78%) o diesel (14%). Solo l’8% è ibrido. Appena il 3%, infine, è un trattore autonomo mentre oltre il 30% è destinato al diserbo meccanico o alla raccolta.