Materie prime, prezzi in crescita almeno fino al nuovo anno

La corsa al rialzo dei prezzi, in particolare di quelli dell’energia, potrebbe fermarsi nel 2022. Lo ha detto la presidente della BCE, Christine Lagarde, nel corso di un’audizione davanti al Parlamento Europeo che si è tenuta il 15 novembre. La carenza di materie prime, ha spiegato la presidente della BCE, continuerà a farsi sentire sulla produzione dell’industria manifatturiera anche nei prossimi mesi ma le dinamiche dei prezzi sembrano comunque destinate a raffreddarsi nel corso del nuovo anno. Al momento non sono previste significative inversioni di tendenza neanche in Italia dove, tra luglio e settembre, le pressioni inflazionistiche hanno determinato un rallentamento della produzione industriale. Secondo l’indagine rapida condotta a novembre dall’Ufficio Studi Confindustria tra le aziende associate,  la produzione industriale della Penisola sarebbe calata dello 0,1% a settembre e dello 0,2% ad agosto, dopo le buone performance registrate nei primi mesi dell’anno. Achille Fornasini, professore all’Università degli studi di Brescia e coordinatore dell’osservatorio congiunturale di Anima (l’associazione che rappresente le aziende della meccanica all’interno di Confindustria), sottolinea come la corsa agli approvvigionamenti post-lockdown abbia generato uno squilibrio tra domanda e offerta, che ha innescato repentini rialzi nei prezzi di gran parte delle materie prime destinate alle lavorazioni industriali. Ma anche delle commodity del settore energetico. «Il gas naturale - osserva Fornasini - ha visto le sue quotazioni registrare record storici con ripercussioni sui costi di produzione dell’energia elettrica». E, di conseguenza, anche sui costi di produzione delle aziende industriali.