La giornata mondiale del Suolo, svolta lo scorso 5 dicembre, è stata l’occasione per fare il punto sul consumo del suolo in Italia. Secondo l’ISPRA, (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ha fotografato la situazione con il Rapporto SNAP 2022, tra il 2006 e il 2021 l’Italia ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale, una superficie estesa quanto il Comune di Roma. La causa principale di questo fenomeno è l’espansione urbana che, contribuisce al verificarsi di quei fenomeni climatici estremi che in Italia producono un danno stimato in 8 miliardi di euro l’anno. La cementificazione infatti non soltanto riduce la capacità dei terreni di assorbire e drenare le acque piovane ma determina anche un incremento della temperatura media nella aree urbane poiché limita, anche sensibilmente, la dispersione del calore nelle ore più fredde della giornata (è il fenomeno dell’isola di calore) del giorno.