Anche ad aprile l’Indice Totale delle Commodity e l’Indice dei beni Industriali continuano a registrare aumenti, confermando i livelli record degli scorsi mesi, anche se, a livello congiunturale emergono i primi segnali di rallentamento. Se confrontato con l’andamento di marzo, l’indice totale delle materie prime segna una crescita del +3.4%, inferiore rispetto a quella registrata nel mese precedente (+14%). In questo contesto l’incremento più consistente è stato quello delle materie prime chimiche inorganiche (+9,7%), seguite dai beni industriali non ferrosi (+4.9%), dalla chimica per l’industria (+4.5%) e dai ferrosi (+4.3%). A segnalarlo è un report diffuso a metà maggio da Pricepedia e FederUnacoma. Il primato dei rincari – si legge nel report - non spetta più agli energetici che, dopo diversi mesi di forti aumenti di prezzo, lo scorso mese hanno segnato un moderato +3.5%. La ripresa della crisi pandemica in Cina e le politiche messe in atto dall’UE e dagli Stati Uniti in merito alle scorte petrolifere – spiega l’osservatorio Pricepedia- hanno messo un freno all’aumento dei prezzi delle commodity energetiche.