Nel 2022 cala dello 0,7% la produzione agricola in Italia. L’annata agricola negativa – segnalano le stime sui passati dodici mesi diffuse dall’Istat il 30 gennaio - è il frutto dell’instabilità sui mercati internazionali delle materie prime agricole e dei prodotti energetici, che ha caratterizzato il 2021 e che è stata amplificata nel 2022 dal conflitto russo-ucraino, innescando il rialzo dei prezzi con ricadute pesanti sui costi di produzione. Ad incidere su tale incremento anche i fattori climatici. Complessivamente, i prezzi dei prodotti agricoli sono cresciuti del 19,1%; tra questi spiccano gli aumenti del 40,3% per i foraggi e del 39,9% per i cereali. Sui volumi produttivi, e di conseguenza anche sulla qualità di molte colture, ha pesantemente influito anche la siccità che ha colpito l’Italia nel 2022, determinando una contrazione dei raccolti (-2,2% rispetto al 2021). Sensibili decrementi sono stati registrati, in particolare, per l’olio d’oliva (-17% in volume), i cereali (-10,4) e le piante foraggere (-5,5%). Il 2022 è stato invece positivo per le colture frutticole (+6,8%) e il florovivaismo (+1,1%), mentre il vino ha mantenuto gli stessi livelli del 2021. Infine, secondo le stime ISTAT, nel 2022 il settore zootecnico ha mantenuto volumi produttivi sostanzialmente stabili rispetto al 2021 (0,3%).
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