Crollano negli USA i finanziamenti per le attività di R&S in campo agricolo. A lanciare l’allarme è la USDA, il centro studi del ministero dell’agricoltura degli Stati Uniti, che in un recente report segnala come il totale dei fondi pubblici e privati destinati a promuovere la ricerca nel settore primario sia precipitato a 5 miliardi di dollari, tornando di fatto agli stessi livelli del 1970 e invertendo un trend di crescita durato fino ai primi anni 2000 quando è stato toccato il picco di circa 8 miliardi di dollari. La riduzione degli investimenti in R&S è stata evidente soprattutto a partire dal secondo decennio degli anni 2000: tra il 2010 e il 2020 la ricerca USA ha perso ben 1,5 miliardi di dollari, con una dotazione finanziaria complessiva che è passata da 6,5 a 5 miliardi. Se i ricercatori statunitensi si vedono costretti a fare quadrare i conti con un portafoglio sempre più povero, quelli cinesi invece non hanno questo tipo di problema. Sempre secondo la USDA, ma in questo caso i dati si fermano al 2015, l’innovazione made in China ha messo il turbo grazie a un plafond finanziario sempre più ricco. In questo caso, la crescita dei fondi per le R&S in campo agricolo è stata davvero impressionante, poiché, nel giro di soli quindici anni – tra il 2000 e il 2015 - i finanziamenti a disposizione dei ricercatori cinesi sono quintuplicati, incrementando da poco più di 2 a oltre 10 miliardi di euro. Secondo il centro studi americano il calo della dotazione finanziaria per le R&S potrebbe minare la competitività delle aziende agricole statunitensi.